Il Lungo Borbore astigiano: un parco che deve farsi spazio tra rifiuti e cemento

Circa due anni fa, sul lungo Borbore astigiano, ha preso vita un’importante ed interessante esperienza di “cittadinanza attiva”.

Il tutto si svolge in una zona periferica di Asti, ad ovest della città, sulle sponde del torrente Borbore. Questa zona è stata caratterizzata negli ultimi anni da una forte “cementificazione”, sono nati veri e propri quartieri… tanti palazzi e addirittura due grattacieli. Il problema è sempre quello: vengono costruiti nuovi quartieri, palazzine che crescono come funghi, ma senza un criterio, senza un progetto sensato di “vivibilità” pensata per chi ci deve andare ad abitare, senza parchi ed aree verdi.

Sono proprio i cittadini di questa nuova zona residenziale ad accorgersi ben presto che il lungo Borbore astigiano, ricco di verde e rifugio di tante specie animali, è meta soprattutto nelle ore notturne di veri e propri sversamenti di rifiuti, di vario genere, anche tossici. Tra l’erba alta e le piante, giù dagli argini, compaiono, mano a mano che si passeggia e ci si addentra, dei cumuli di immondizia, delle terribili colate di rifiuti. Decidiamo dunque di documentare il tutto con delle fotografie, diffondendo la notizia ai giornali locali ed informando l’amministrazione comunale dell’epoca.

Viene anche creata una pagina facebook dal nome “Progetto Parco del Borbore che vuole essere la “bacheca” di tutti quei cittadini attivi nella zona, sulla quale poter raccogliere foto, articoli, denunce e proposte per eventuali soluzioni.

In un primo momento l’attenzione dei giornalisti e soprattutto dei politici si concentra sul lungo Borbore. In tanti vengono personalmente a fare un sopralluogo. Il problema però non viene gestito bene sin dagli inizi: vengono inviate trince dal Comune per ripulire le zone lungo il Borbore senza prima raccogliere i rifiuti più grossi, tritando e riducendo in piccoli pezzetti i rifiuti abbandonati tra l’erba alta. Ancora una volta ci pensano i cittadini che, con la collaborazione di Legambiente in occasione della giornata “Puliamo il mondo”, si rimboccano le maniche e ripuliscono una parte di verde.

A questo punto ci si inizia ad interrogare sul futuro del lungo Borbore.

Navigando su internet scopriamo l’esistenza di un progetto, sul sito del Comune di Asti, per un Parco del lungo Borbore, elaborato dal “Consiglio comunale dei ragazzi”, progetto che aveva coinvolto i bimbi di alcune scuole elementari anni addietro, molto interessante anche se mai realizzato dalle amministrazioni. Attraverso la nostra pagina Facebook riportiamo in evidenza il progetto e chiediamo che venga attuato al più presto.

Il Comune risponde alle richieste dei cittadini installando tre giostrine nell’area in cui sarebbe dovuto sorgere il Parco del Borbore, senza alcun criterio logico, senza neanche un marciapiede a norma o adeguate stradine attraverso le quali poter accompagnare i bambini all’utilizzo delle stesse. La classica cosa “buttata li”…

Oggi, a distanza di due anni, non è cambiato nulla. Anzi, qualcosa è cambiato, i palazzi sono cresciuti, il cemento è aumentato, e tutte quelle zone che con fatica erano state ripulite, sono nuovamente teatro di abbandono di rifiuti da parte di incivili.

Questo anche dovuto al fatto che “rifiuti chiamano rifiuti”… “abbandono chiama abbandono”… e senza un vero e ampio progetto di tutela, risanamento e bonifica, nulla potrà mai cambiare davvero.

In una città piena di “edifici scheletro” mai riutilizzati, e con colate di nuovo cemento che si susseguono ininterrottamente, il Progetto Parco del Borbore soffocato dai rifiuti e dalla cementificazione sembra aver davvero poco spazio e poche speranze di esistere. Confidiamo nella nuova amministrazione comunale, e come cittadini non possiamo che continuare ad esser presenti, vigili e attenti, convinti che la “cittadinanza attiva” sia un valore importantissimo per la nostra società e forse l’unico vero strumento per cercare di cambiare finalmente le cose che non vanno.

Comitato Parco del Borbore

2 commenti

  1. IIO ABITO PROPRIO SUL LUNGO BORBORE E POSSO TESTIMONIARE CHE E’ PROPRIO UNO SCHIFO .

  2. Che dire. Forse che molti ammistratori comunali sono degli emeriti cialtroni. Se non peggio.

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