Venerdì 1 Marzo 2013 la Lista Civica “N.O.I. per la città” di Parabiago, che fa parte del Comitato Olona Bozzente Lura del Movimento Salviamo il paesaggio, ha organizzato un incontro programmatico a Parabiago per illustrare il progetto per la possibile costituzione di un parco agropaesaggistico che unisca i PLIS locali in una soluzione di continuità, che idealmente possa connettersi con il Parco Ticino, la Dorsale Verde e arrivare all’Oasi del WWF.
Negli ultimi trent’anni un quinto dell’Altomilanese è stato cementificato.
Migliaia di ettari sottratti ad un uso agricolo o a funzioni boschive per ospitare nuova residenza. Una sistematica distruzione di risorse. Inarrestabile. L’attacco della speculazione edilizia alle aree verdi e a basso valore si è fatto particolarmente virulento a Legnano e Legnanese, dove attualmente le case nuove e invendute sono quasi due mila.
Evidentemente, ciò che fa gola non è tanto la vendita degli immobili quanto l’incremento di valore dei terreni, una volta ottenuto dalle amministrazioni il loro cambio di destinazione da agricolo a residenziale e commerciale.
A partire dagli anni Ottanta la zona ha convertito a scopi edificatori ben il 20% del suo territorio agricolo. L’associazione propone di creare una sorta di argine verde all’espansione del cemento. L’idea è quella di costituire un unico vastissimo parco agro-paesaggistico. Il maxi polmone verde dovrebbe connettersi con il Parco del Ticino e l’oasi del Wwf di Vanzago comprendendo i cinque parchi esistenti, che potrebbero avere un peso ben maggiore se uniti in un’unica entità territoriale. I cinque parchi sono quelli del Roccolo (che si estende fra i comuni di Arluno, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Nerviano e Parabiago), delle Roggie (Arconate, Dairago e Magnago), dei Mulini (Canegrate, Legnano, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona), del Gelso (Marcallo con Casone, Mesero, Santo Stefano Ticino) e infine quello del Basso Olona (Pogliano, Pregnana, Rho e Vanzago).
Di seguito una nota sulla proposta di parco dei Comitati di Salviamo il Paesaggio di Inveruno e Olona Bozzente Lura.
In passato e nel presente è la sola mancanza di volontà politica da parte delle Istituzioni competenti (Comuni) che ha impedito la collaborazione e le sinergie tra esperienze confinanti e omogenee.
Il prevalere di localismi beceri e ciechi impedisce lo sviluppo di progetti politici che possano trasformare l’ambiente, il consumo del territorio, il lavoro, la qualità della vita, in fatti e non rimanere solo parole, che possano rendere la sostenibilità ambientale un esempio di buon governo amministrativo.
Gli scenari precedentemente dettagliati e tuttora in divenire richiedono una rapida e incisiva azione propositiva che permetta di rendere i PLIS del nord ovest della Provincia di Milano un soggetto attivo nella trasformazione territoriale e non un mero ed effimero elemento di supporto a decisioni prese altrove.
Queste scelte le Amministrazioni Locali le devono ai propri Cittadini che credono nelle aree protette e nella tutela del territorio, ma che vedono sempre più incrementare il consumo del territorio stesso e la pressione infrastrutturale. Peraltro, in una situazione ambientale complessa non è ragionevole semplificare gli obiettivi contrapponendo interessi specifici: la parola chiave deve essere ‘sinergia’. La tutela e la promozione dell’agricoltura deve andare di pari passo con la tutela e la promozione dei beni naturalistici e paesaggistici , è fondamentale integrare e promuovere le attività produttive che permettano uno sviluppo ‘sostenibile’ del territorio, rapportare queste attività (l’agricoltura innanzitutto) con la sfida energetica, puntare al miglioramento della qualità di vita di tutti i cittadini .
Come ampiamente evidenziato nel documento, esistono anche problematiche gestionali significative; ad esempio, l’estensione territoriale del Parco del Roccolo (1609 ha) costituisce indubbiamente un elemento di forza, ma allo stesso tempo ne rende difficile la gestione in regime di convenzione stante anche la scarsità di risorse economiche e umane disponibili; l’attività programmatoria e tecnico-progettuale oltre alla vigilanza sono quelle maggiormente sofferenti. Questi aspetti risultano amplificati per gli altri PLIS, meno estesi e meno strutturati.
La nostra proposta è che questi obiettivi:
- Tutela e promozione dell’agricoltura
- Tutela e promozione dei beni naturalistici e paesaggistici del territorio
- Tutela e promozione delle risorse idrografiche sia naturali che artificiali
- Controllo del consumo inutile e indiscriminato del territorio
- Integrazione e promozione delle attività produttive che permettano uno sviluppo ‘sostenibile’ del territorio
- Sfida energetica
- Miglioramento della qualità di vita di tutti i cittadini
diventino il ‘futuro comune’ tra i 5 PLIS : Parco del Roccolo , Parco dei Mulini, Parco delle Roggìe, Parco del Gelso, Parco del Basso Olona.
Si possono ipotizzare almeno 2 modalità praticabili :
- la collaborazione funzionale tra i 5 PLIS riconosciuti dell’area (3.833 ettari già protetti). Questa collaborazione potrebbe essere formalizzata con una convenzione che stabilisca i termini e gli ambiti della collaborazione stessa e la nascita di un ‘Coordinamento dei PLIS Milano Ovest’, sulla traccia di quella tra i tre PLIS dell’Insubria (Rile-Tenore-Olona, Parco Medio Olona e Bosco del Rugareto) anch’essi gestiti con convenzione. Questa ipotesi permetterebbe di mettere in comune progettualità e ottimizzare risorse economiche e umane, creando una rete ed una sensibilità ambientale più diffusa sul territorio.
- la creazione di un nuovo parco regionale che accorpi i 5 PLIS sopra elencati e tutte le aree ad oggi esterne ai perimetri dei suddetti PLIS, ma ricomprese in quello disegnato dalla Dorsale Verde o utili al raccordo, benchè non inseriti nel progetto strategico provinciale. In questo modo l’area si estenderebbe a circa 4.000 ettari, la forma gestionale sarebbe obbligatoriamente quella del consorzio con possibilità di decisione autonoma degli Enti (n.17) rispetto agli Organi ed alle forme di partecipazione, l’accesso a fonti di finanziamento più agevole.
Entrambe le precedenti modalità trarrebbero assoluto beneficio dall’inserimento dei territori dei Comuni di Inveruno, Ossona, Villa Cortese e S.Giorgio che attualmente non sono interessati da aree protette, ma che risultano strategici per la connessione sia funzionale che reale tra i PLIS e il Parco della Valle del Ticino.
Per maggiore omogeneità, l’allargamento delle aree destinate a protezione nei Comuni dei PLIS potrebbero corrispondere agli ambiti agricoli identificati dal PTCP, arrivando in tal modo ad oltre 5000 ettari di superficie protetta.
L’opzione ‘parco regionale’ permetterebbe di ricomprendere la riserva naturale dell’Oasi WWF di Vanzago, limitrofa ai parchi del Basso Olona e del Roccolo.
Sono solo i primi passi di un processo che, se condiviso, potrebbe trasformare il nostro territorio in un soggetto attivo protagonista della trasformazione culturale ed economica.
I Comitati di Salviamo il Paesaggio di Inveruno e Olona Bozzente Lura
ottima proposta, e se sono le risorse a mancare che si lascino nel cassetto qualche km di strada!
sarebbe una gran bella cosa per me adesso e domani per chi ci sarà
Bella idea!!
Mi piace! Anche a Mantova abbiamo progetti nel cassetto. Il problema è quello delle risorse economiche della pubblica amministrazione e la sostenibilità delle attività agricole . Anna De Togni -Mantova