Impianto fotovoltaico di Roccastrada (Gr): grazie alla mobilitazione dei cittadini la Regione Toscana impone la valutazione di impatto ambientale

Grazie a tutti coloro che hanno
partecipato al mail-bombing!

Anche grazie alle vostre email ce l’abbiamo fatta!

La Regione toscana ha emesso il decreto che impone la VIA (valutazione di impatto ambientale), grazie al parere negativo della Sovrintendenza, alle osservazioni prodotte dal nostro Comitato e  a tutti coloro che hanno manifestato la loro contrarietà all’impianto (compreso il mail-bombing).

Adesso si attendono le mosea della ditta proponente, che dovrebbe fare domanda per il processo di VIA, vi terremo aggiornati!

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Di seguito l’appello del 19 MAGGIO 2013, che invitava a partecipare
al mail bombing contro l’impianto fotovoltaico
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Il Comitato Val di Farma lancia l’appello “S.O.S. Roccastrada” e invita tutti i lettori ad inviare una mail affinché non venga distrutto un pezzo di paesaggio toscano.

Il Comitato Val di Farma esprime forte preoccupazione per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Collelungo, in seguito all’ultima conferenza dei servizi svoltasi presso la Regione Toscana lo scorso 6 maggio durante la quale la società NS proponente il progetto ha presentato nuove integrazioni, considerate dal Comitato “non significative”, ribadendo la volontà di chiedere alla regione ingenti danni qualora la richiesta di sospensione della procedura di VIA venga accolta.

Dopo che la NS srl si era rivolta al TAR chiedendo la sospensione del provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale sul progetto, lamentando perdite di tempo e invocando la sua non necessità, e avendo il TAR respinto tala richiesta, il proponente ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato, il quale lo ha accolto invitando la Regione a riconsiderare la necessità della procedura di VIA. Questo nonostante la già espressa volontà dell’ufficio regionale, nel giugno 2012, di ricorrere alla VIA, emettendo un decreto riconoscente le problematiche che un’opera di tali dimensioni può provocare e documentando ampliamente i motivi per cui debba sussistere una attenta analisi del progetto.

L’impianto fotovoltaico previsto, della capacità di 48 MW e con una superficie a terra di 100 ha complessivi, dislocati in terreno agricolo, rientra infatti in un’area di pregio appartenente alla D.O.C. del Monteregio di Massa Marittima e all’I.G.P. del Distretto Rurale della Maremma, che vanta caratteristiche di integrità paesaggistica ormai molto rare, con numerose coltivazioni, alberi pregiati e filari di cipressi.
Per questi motivi Enti e cittadini, singoli e organizzati in associazioni hanno da subito apportato osservazioni al progetto manifestando il proprio dissenso verso un impianto che se realizzato avrebbe gravi effetti negativi sul paesaggio e l’ambiente (vedi precedente articolo correlato >)

In particolare cittadini e associazioni lamentano il fatto che le amministrazioni locali si siano servite dello strumento della “deperimetrazione” e della variante urbanistica al fine di ovviare all’ostacolo delle aree D.O.C. e I.G.P., indicate dalla L.R. 6/2011 non idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra: la Provincia di Grosseto, sentito il Comune di Roccastrada, ha infatti provveduto a “deperimetrare” un’area all’interno della zona di pregio coincidente proprio con la superficie dell’area destinata all’impianto.

Sono vari i motivi che spingono il Comitato Val di Farma a manifestare la propria preoccupazione. Si riportano di seguito come segnalati:

– l’area interessata è una delle poche zone nei dintorni del comune di Roccastrada rimasta finora intatta nelle sue caratteristiche rurali;
– nell’area sono presenti numerose aziende dedicate all’agricoltura e all’agriturismo con campi irrigui e fertili che rischiano di scomparire a causa di uno scempio ambientale senza precedenti;
– la realizzazione di una superficie riflettente di simili proporzioni avrà ripercussioni importanti sul microclima della zona con possibili effetti sulle condizioni climatiche di una vasta area anche nei dintorni dell’impianto stesso;
– l’impianto in questione è ritenuto frutto di intenti speculativi, poiché proposto da una società immobiliare coinvolta in precedenti casi di attività speculativa su realtà industriali in difficoltà portate a fallimento. La società NS srl di Fausto Saccaro di Treviso ha infatti rilevato qualche anno fa, con il nome di “Easy Green” la Electrolux di Scandicci, sfruttando finanziamenti regionali per la riconversione da produzione di elettrodomestici a produzione di pannelli solari, mettendo tutti gli operai in cassa integrazione.

Si domanda quindi il Comitato: “con queste premesse, quali garanzie sul recupero e lo smaltimento futuri? Quale futuro per il territorio?”

È dunque su questa base che il Comitato si appella alla Regione Toscana chiedendo, in vista della prossima conferenza dei servizi del 22 maggio:

– che il progetto sia sottoposto ad una attenta procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (in analogia a quanto deciso per tre impianti fotovoltaici nella zona di Manciano rispettivamente di 81, 65 e 29 MW), in quanto la sua realizzazione va ad incidere notevolmente in aree di pregio ancora intatte dal punto di vista paesaggistico. È importante, sottolinea il Comitato, che scelte di tale portata vengano prese con la partecipazione di tutti i cittadini, adeguatamente, ampiamente e tempestivamente informati, come recita la Legge Regionale 69 del 27 dicembre 2007;

– che, prima di prendere una decisione in merito, venga eseguito fisicamente un sopralluogo dell’area oggetto di questo scempio (come già richiesto e al quale il Comitato intende partecipare come previsto dalle già citate leggi sulla partecipazione del cittadino in materia ambientale).

Ci stupiamo” – sostiene infatti Loretta Pizzetti, portavoce del Comitato – “che proprio nella regione con più leggi in materia di salvaguardia del paesaggio, riconosciuta in tutto il mondo come esempio di bellezza paesaggistica, gli amministratori si trincerino dietro carte, norme e cavilli che delineano una falsa realtà, quando sono di fronte a progetti che soprattutto muovono denaro”.

Il ComitatoVal di Farma ed ESorride
(per le energie sostenibili, rinnovabili e democratiche)

 

Destinatari della mail (inserire tutti gli indirizzi nel campo “destinatario”, separati da virgola):

enrico.rossi@regione.toscana.it
anna.marson@regione.toscana.it
gianni.salvadori@regione.toscana.it
annarita.bramerini@regione.toscana.it
paola.garvin@regione.toscana.it
segreteria.sindaco@comune.roccastrada.gr.it
g.nelli@comune.roccastrada.gr.it
l.marras@provincia.grosseto.it
m.sabatini@provincia.grosseto.it
p.siveri@provincia.grosseto.it
grosseto.it@iltirreno.it
redazione@ilgiunco.net
cronaca.grosseto@lanazione.net
comitvalfarma@alice.it

Oggetto: NO ALL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO DI ROCCASTRADA (GR)

Testo del messaggio:

Esprimo la mia totale contrarietà alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico in località Collelungo, a Roccastrada (Gr).

In vista della prossima conferenza dei servizi del 22 maggio mi appello alla Regione Toscana per chiedere che il progetto sia sottoposto ad una attenta procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, visto che la sua realizzazione andrebbe ad incidere in aree di pregio ancora intatte dal punto di vista paesaggistico in cui sono presenti numerose aziende dedicate all’agricoltura e all’agriturismo che rischiano di scomparire a causa di uno scempio ambientale senza precedenti.

Ritengo che la Regione Toscana abbia il dovere di difendere questo territorio di pregio da un impianto fotovoltaico di tali proporzioni, che porterà guadagni solo per qualcuno, mentre porterà danni per tutti e uno scempio ambientale che inciderà negativamente non solo sulla vita degli abitanti, ma anche sul turismo e l’agricoltura, due eccellenze per cui la Toscana è conosciuta in tutto il mondo.

Cordiali saluti,

Firma ….

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Le osservazioni sul progetto (file pdf, 860 kb) >

8 commenti

  1. La speculazione attuata, grazie agli incentivi facili per le fonti di energia rinnovabili, a spese della comunità è immorale.
    La mobilitazione della popolazione è importantissima, non si puo’ continuare a distruggere il territorio.

  2. E’ una grande e vergognosa speculazione a danno di tutti i cittadini italiani,bisogna fermare senza alcun timore questi speculatori che per odore del dio denaro vogliono rovinare degli angoli di paradiso che la natura ci ha donato. Anche da noi nel Canavese,in prov. di Torino, stiamo lottando con tutte le nostre forze contro un impianto che occuperebbe 72 ettari di terreno nella “RISERVA NATURALE ORIENTATA DELLA VAUDA ” Assieme diciamo e lottiamo contro queste vergognose speculazioni.

  3. Il quotidiano locale “Il Tirreno” ha la casella postale intasata dalle email dei cittadini. Sarà arrivato il messaggio? Lo scopriremo domattina sul giornale in Maremma ;)

  4. Un impianto fotovoltaico di 100 ha, esteso a terra su di un terreno di pregio? E’ l’ennesima vergogna per la Regione Toscana e per l’amministrazione Rossi!!!

  5. penso che sarebbe…….uno scempio….
    dico forte NoNONoNO
    antonietta

    1. Penso che: Bisogna smetterla con la prepotenza e l’arroganza, di danni alla nostra bella Italia, negli ultimi 10 anni, ne hanno creati in modo esagerato. E’ ora di cambiare rotta e comportamenti. Perchè rovinare zone agricole di pregio, a spregggio del mondo agricolo ed artigiano? Si perchè una volta installati i pannelli i nostri agricoltori, non coltyivano più su quelle terre. Perchè non installare i pannelli votovoltaci sui tetti delle case, dando così gli incentivi direttamente ai residenti, e facendo così lavorare il nostro artigianato, i nostri giovani, con i nostri incentivi?

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