Forti dubbi sul nuovo piano regolatore di Bra (Cn)

Bra (foto di Davide Papalini, da Wikimedia Commons)

E’ una bocciatura quella degli spiriti-liberi.it di Bra a proposito del nuovo Piano Regolatore.

Come si può leggere in un loro comunicato stampa, infatti: “ Il nuovo PRG della città di Bra è ancora sovradimensionato. Prevedere 36mila abitanti tra circa 15 anni (quindi più 6mila rispetto ad oggi) ci pare ancora fuori luogo sia per quanto riguarda il consumo di nuovo suolo, ma anche, in particolare, dal punto di vista economico, stante l’attuale situazione di crisi strutturale.

Chiunque può constatare che in città e nella frazioni sono molte le nuove costruzioni ancora in vendita come ad esempio: in via Cuneo, in via Montello, nella zona delle piscine, in via san Rocco, in via Vittorio, a Pollenzo, a Bandito, nella ex caserma Trevisan; ancora tante le ville e villette in costruzione sparse per le nostre colline di san Michele, Matteo e Fey; ed ora sono in costruzione dei palazzi anche in via Audisio e di fronte a piazza Roma ed a piazza Carlo Alberto.

Inoltre da un calcolo certamente approssimativo, fatto empiricamente via per via nel centro urbano di Bra, si scopre che oggi i negozi sfitti sono circa 30 (trenta) e quindi ci si interroga al contempo sulla capacità da parte dell’Amministrazione comunale – Assessore al Commercio – di rendere efficace ed efficiente il centro commerciale naturale. Progettare nuovi centri commerciali appena fuori dal centro urbano della nostra città non è, in tal senso, un po’ incongruente?

Anche ipotizzare inoltre nuovi capannoni è forse volere far finta di non conoscere ciò che sarà in futuro la nostra economia?

Non sarebbe meglio censire l’esistente e promuovere politiche di ristrutturazione sensata evitando soprattutto di lasciar costruire palazzi alti 6 piani nel centro di Bra?

Non è che costruire, costruire e non riuscire a vendere porterà al fallimento le aziende edili, ecc… e le conseguenze ricadranno su l’intera comunità?

Certo dalle nuove costruzioni il Comune nell’immediato incassa degli oneri, ma una tale politica economica che vuol continuare a fare dell’edilizia il suo fulcro è antistorica e quanto prima tutti ne pagheremo le conseguenze.

Inoltre, vorremmo sbagliare, ma ci pare che, il calcolo delle volumetrie delle nuove concessioni secondo il sistema della” perequazione “, di non semplice gestione , possa aumentare in modo consistente la conflittualità tra proprietari e Amministrazione, certo a beneficio degli studi tecnico-legali e dei consulenti comunali estensori del piano, ma non per la forma urbis.

Siamo comunque sempre disposti a ricrederci in caso l’Amministrazione riesca a dimostrare nel tempo la bontà delle scelte adottate.”

Spiriti Liberi
www.spiriti-liberi.it