Agricoltura di qualità cancellata per produrre energia? Il caso di Carapelle (Foggia)

La realizzazione di una centrale a biomasse nel Comune di Carapelle (FG) scatena gli interessi per il territorio. Produzioni di qualità e un ambiente pulito rischiano di essere sovrastate dall’obiettivo della produzione di energia.

Le associazione di consumatori Polidream-Assoutenti di Foggia hanno inoltrato una denuncia-diffida di azione legale al Comune di Carapelle, ai dirigenti della provincia di Foggia (Settore Ambiente e dell’Assessorato all’Ambiente) e al settore Ecologia della Regione Puglia.

La speranza è quella di fermare la realizzazione di una centrale a biomasse nel comune di Carapelle perché tale impianto è ritenuto potenzialmente dannoso per l’ambiente ma soprattutto perché è forte il rischio di perdere prezioso suolo agricolo e di conseguenza danneggiare le produzioni DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) e IGP (indicazione geografica protetta) del territorio.

Non sono state rispettate le più elementari autorizzazioni e valutazioni come la VAS”, sostengono i comitati. Hanno appoggiato l’iniziativa anche il comitato “No centrale a Biomasse a Carapelle”, costituito lo scorso mese di aprile, e l’Associazione Experia.

Il rischio è quello che un impianto che dovrebbe essere rispettoso dell’ambiente, possa alimentarsi con materiale non idoneo, a causa di classificazioni troppo generiche, e per di più utilizzare materia proveniente da un contesto che non sarebbe più a carattere locale, “allargando il limite che in origine era di 20 km di raggio dall’impianto che ora può passare a 70 km”.

Incentivare le rinnovabili per liberarsi dalla dipendenza del petrolio è senza dubbio un passaggio necessario. Viene ricordato inoltre che la Puglia è “la regina italiana del fotovoltaico”. Ma è indispensabile “una reale pianificazione energetica basata sui bisogni della popolazione e regole per la localizzazione degli impianti.

Altrimenti si verifica quanto denunciato: con “le autorizzazioni facili e i lauti finanziamenti, imprenditori locali e grosse aziende straniere, hanno ingaggiato una vera e propria corsa all’oro per accaparrarsi suoli votati all’agricoltura e al pascolo e impiantarvi” ad esempio “filari di pannelli solari o torri eoliche, trasformandoli, di fatto, in aree industriali”.

Per dare più forza all’azione in corso è stata attivata anche una petizione on-line indirizzata al Comune ed alla Regione Puglia.

Conservare il territorio e al tempo stesso tutelare la salute pubblica e la salubrità dell’ambiente sono azioni indispensabili per garantire un futuro alle prossime generazioni.

Approfondimenti al sito di Assoutenti Foggia.