Portici, un appello al ministro Bray: Villa d’Elboeuf rimanga patrimonio pubblico

Villa-dElboeuf (foto da http://notizie.comuni-italiani.it)

Villa D’Elboeuf è situata ai piedi del Vesuvio nel comune di Portici, ed è forse la più bella delle 31 ville vesuviane del cosiddetto Miglio d’Oro.

La cessione della Villa ai privati potrebbe tradursi in una perdita inestimabile per la comunità locale e nazionale, perciò comitati e cittadini chiedono la riappropriazione pubblica e la valorizzazione di Villa D’Elboeuf attraverso il diritto di prelazione da parte del Ministero dei Beni Culturali, mirato anche ad attività di recupero, restauro e valorizzazione culturale ed economica dell’area.

Ecco il testo dell’appello al ministro Bray:

Gentile Ministro Bray,

come Lei ben sa, il Miglio d’Oro, mito della Campania Felix, è uno straordinario” labirinto di bellezza”.

Nonostante le ingiurie del tempo e degli uomini, questo suggestivo percorso storico tra Napoli e Torre del Greco resta un incomparabile scrigno di preziosi paesaggi, di scenografici squarci di sole, luna, mare e Vesuvio in uno struggente susseguirsi di rovinosi palazzi e dimenticati giardini, frammenti di un’antica eleganza sparsi qua e là nel caos del volgare, moderno cemento, segni disperati ma ancora pienamente tangibili di quella “prospettiva dilettosissima, capace di sollevare l’animo da ogni cordoglio” che fu tanto cara ai viaggiatori del Grand Tour e non solo.

Villa d’Elboeuf, affacciata sul mare del molo borbonico del Granatello, a Portici, è una delle perle architettoniche del Miglio d’Oro divenuta, suo malgrado, monumento storico dell’abbandono e simbolo spettrale della nostra memoria calpestata dall’incuria, dalla violenza e soprattutto da una cinica e purtroppo diffusa indifferenza verso un bene fondamentale unico e insostituibile: il felice connubio fra paesaggio e patrimonio storico-artistico della Nazione, sancito dall’articolo 9, uno dei principi fondamentali più ignorati e bistrattati della nostra Costituzione.

Che la tutela di questo eccezionale bene comune sia un compito precipuo della Repubblica, non delegabile a privati in funzione di loro particolaristici interessi, dovrebbe essere un dato chiaro, acquisito ed ineccepibile, a garanzia del sacrosanto diritto alla cultura e alla bellezza proprio di ogni cittadino e finalizzato al raggiungimento del pieno sviluppo della persona umana nello spirito di un altro principio fondamentale della nostra Carta Costituzionale, anch’esso molto trascurato, l’articolo 3. Il condizionale è d’obbligo a causa della crescente deregulation che imperversa insieme ad una piu’ o meno strisciante privatizzazione anche in questa materia.

Per tutti questi motivi, forti della Sua autorevole adesione ai contenuti della nostra prima giornata nazionale delle ferrovie, tenutasi lo scorso 3 ottobre a Portici e a Paestum, per una mobilità equa e sostenibile, rispettosa dei diritti di tutti i viaggiatori e a tutela dei fragili contesti paesaggistici sempre più minacciati dalle grandi opere, Le chiediamo un Suo decisivo intervento a sostegno dell’esercizio del diritto di prelazione su Villa D’Elboeuf deliberato recentemente dal Consiglio del Comune di Portici al fine di preservare alla gestione pubblica il recupero di questo fondamentale tassello del patrimonio storico cittadino e nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione funzionale di importanti e strategici spazi identitari.

Un Suo preziosa e tempestiva partecipazione a favore di questa nobile causa contribuirebbe in maniera significativa all’affermazione di quei “primati del Sud” da Lei convintamente auspicata nel Suo messaggio indirizzato, per la citata ricorrenza, ai Sindaci e ai cittadini di Portici e di Paestum, luoghi simbolo di un Sud ricco di storia che non vuole assolutamente dimenticare. Per non morire.

Fiduciosi in un Suo sollecito e positivo riscontro, Le inviamo rispettosi saluti.

CIUFER
ITALIA NOSTRA
FORUM” SALVIAMO IL PAESAGGIO”

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Allegati:

Un Progetto culturale integrato x Portici (file pdf, 680 kb) >

Scheda tecnica Villa D’Elboeuf (file pdf, 930 kb) >

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5 commenti

  1. Il nostro Paese non può e non deve rinunciare alla valorizzazione del proprio inestimabile patrimonio culturale. Attendiamo un rapido riscontro dal Ministro.

  2. Cara Redazione di Salviamo il Paesaggio, condivido pienamente le preoccupazioni di Maria Vitacca rispetto all’incuria e all’abbondono nel quale vengono lasciati queste preziose strutture e sono anch’io preoccupato di questa politica di svendita ai privati che Governo ed EE.LL. stanno mettendo in campo in nome della spending rewieu. Le recenti iniziative del CIUFER, compresa l’ultima promossa in collaborazione del Comune di Portici tendono proprio attraverso il recupero di tratte ferroviarie in disuso,tendono (oltre a garantire a mobilità su ferro anche a lavoratori pendolari!) a mettere in connessione anche Paesi piccoli ma ricchi di storia, cultura e tradizioni che stanno morendo situati nelle zone collinari, montuose ed interne del nostro Paese e tradizioni che stanno morendo e a fermare l’esodo di tanti giovani che non riescono a trovare lavoro. Restaurare e recuperare queste strutture alle loro naturali funzioni turistiche, artistiche e cullturali dentro i loro contesti ambientali e paesaggistici, a mio avviso, significa salvaguardare la sopravvivenza stessa di piccole reltà territoriali e crearne le premesse per un nuovo modello di sviluppo. Dentro questa nuova progettualità il recupero stesso di queste tratte di ferrovia dismesse può dare maggiore valenza ad uno sviluppo turistico, legando la mobilità su ferro anche ad eventi storici, artistici, culturali ecc.Anche nella zone interne della provincia di Salerno (vedi Diano, Cilento e Valle del Calore esistono realtà di questo i manufatti edilizi storici, aristici, culturali ed ambientali sono da tempo abbandoni all’incuria del tempo per mancate opere di restauro dato el difficoltà a muoversi con la burocrazia degli EE.LL. e delle Sovrintendenze stesse e alla mancanza di idonea politica nazionale di salvaguardia e di recupero di questi luoghi e di continui tagli ai servizi e al trasporto pubblici. Credo che i costi della spending rewieu non possono essere continuamente categorie e delle Comunità più deboli del nostro Paese. Le risorse pubbliche per invertire la rotta ci sono.Dobbiamo batterci per un loro uso corretto. Basta con la continua cementificazione del nostro Paese! Basta con le grandi opere inutili e dannose! Basta con le spese militari incontrollate! Onofrio Infantile del Comitato “Salviamo il Paesaggio” di Salerno e dintorni

    1. TRISTE MA VERA: LA STRETTA CONNESSIONE ESISTENTE TRA TAGLI ALLE PICCOLE FERROVIE E AL TRASPORTO PUBBLICO NEL SUO COMPLESSO E L’ ABBANDONO PROGRESSIVO DEGLI HABITAT PERIFERICI CON CONSEGUENZE DISASTROSE SULLA SICUREZZA E SULLA VITA ECONOMICA,SOCIALE E CULTURALE DI TUTTI I CITTADINI LASCIATI FUORI DALLE GRANDI LINEE DI COLLEGAMENTO E COSTRETTI ,ANCHE PER ANDARE A LAVORARE, AD AFFRONTARE QUOTIDIANI INFERNI.LA STORIA ITALIANA CON LE INNUMEREVOLI TESTIMONIANZE SPARSE OVUNQUE SUL TERRITORIO NAZIONALE NON PUO’ ESSERE CANCELLATA DA UNA POLITICA MIOPE CHE TAGLIA LA BUONA E NECESSARIA SPESA PUBBLICA(SALUTE, WELFARE,ISTRUZIONE, TRASPORTI,CULTURA,MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO,) E MAI QUELLA CATTIVA(SPERPERI DA PARTE DI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI CENTRALI E PERIFERICHE ,STIPENDI,ELARGIZIONE DI FONDI E DI EMOLUMENTI VARI,DI INDENNITA’E DI PENSIONI ASSOLUTAMENTE INGIUSTIFICATI) DECISA , SECONDO UNA LOGICA CLIENTELARE NON PIU’ TOLLERABILE, A FAVORE DI POCHI E IN DANNO DEI PIU’.

  3. “Scende la luna dal cielo
    sul ciliegio e sul melo:
    c’è chi dorme,io cammino
    per cadere nel giardino
    la luna è scesa dietro il muro calma:
    io lucano non credo a questa palma”
    VERSI DEL POETA LUCANO ROCCO SCOTELLARO DEDICATI, NEL LONTANO 1951, A VILLA MEOLA,UN’ALTRA DELLE MERAVIGLIE VESUVIANE CHE IL MONDO CI INVIDIA ,UNA POESIA INFINITA CHE ABBIAMO IL DOVERE DI PRESERVARE ALLA FRUIZIONE COLLETTIVA PRESENTE E FUTURA.

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