Capaci: trasformiamo un’ex-cava confiscata alla mafia in parco della memoria

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Capaci ha consumato territorio a ritmi serrati grazie all’incredibile mancanza di uno strumento urbanistico aggiornato; attualmente l’edificazione è affidata ad un vecchio Programma di Fabbricazione del 1972; la mancanza di uno vero strumento di governo urbanistico aggiornato ha permesso negli anni di edificare immense cubature ampiamente concesse dal PDF di cui sopra e da numerose deroghe allo stesso.

A fronte di una incalzante speculazione edilizia nulla si è fatto in questi anni per aumentare la dotazione di servizi e verde pubblico e anche dopo lo shock dovuto all’attentato famoso come “strage di Capaci” le varie amministrazioni non  hanno mai inteso invertire la tendenza in relazione al consumo di suolo e alle esigenze di miglioramento della qualità socio economica ed ambientale della città!

L’iniziativa di una petizione nasce da un comitato spontaneo di cittadini che si è attivato sul territorio con l’obiettivo di restituire uno dei luoghi simbolo della stagione stragista ad un uso sociale e pubblico, così come previsto dalla normativa sull’utilizzo dei beni confiscati alla mafia.

Si tratta di una ex cava (ex cava Sensale) che avrebbe avuto un ruolo anche nella vicende legate alla strage di Capaci (quindi ad alto valore simbolico aggiunto) con annesso oliveto e mandorleto di circa 126 000 mq su cui insiste una scenografica e interessantissima falesia alla sommità della quale è presente un’area archeologica di grande pregio; sulle pareti  della falesia di cui prima prospettano diverse grotte di grande interesse speleologico e paletnologico (es: Grotta della Paglia).

Il parco inoltre avrebbe anche la valenza di terminal di un progetto in fase di finanziamento (ma attualmente “bloccato” al ministero dei beni culturali) che prevede  un percorso tra una serie di grotte di cui il territorio comunale è ricco; lungo il suddetto percorso l’elemento generatore del progetto è costituito dalleccezionale ritrovamento archeologico di un reperto di Dinosauro  di 90 milioni di anni fa, scoperta di eccezionale rilevanza scientifica che fa di Capaci un luogo potenzialmente attrattivo per studiosi e appassionati della preistoria.

Per tutti i suddetti motivi la “ex cava Sensale” costituisce una eccezionale opportunità di avanzamento in relazione oltre che al possibile utilizzo della stessa come parco pubblico anche come  volano di economia turistica, in profonda crisi ormai da oltre 20 anni nel territorio.

Ma il bene che è composto di due grandi lotti versa oggi in stato di totale abbandono ed è oggetto di vandalismi, sciacallaggi e rischia di degradarsi irrimediabilmente con lo sversamento abusivo di rifiuti di ogni genere. 

La parte del bene che era adibito a cava coincide con la zona archeologica che incredibilmente per anni è stata usata, con il beneplacito della Soprintendenza ai BB. CC. della provincia di Palermo, per estrarre inerti con i quali si confezionava calcestruzzo. Elemento simbolico importante è quello di destinare la stessa cava di inerti con cui si è proceduto alla devastazione del territorio e al suo depauperamento per decenni, quasi per contrappasso, ad una finalità di incremento del verde pubblico locale e miglioramento della qualità della vita.

Ultima considerazione che ha animato il comitato promotore locale, l’amara constatazione per cui in 22 anni dalla tragica scomparsa degli eroi civili Falcone, Morvillo, Schifani; Montinaro, Di Cillo, la città di Capaci in nessun modo ha riscattato la propria immagine ed il proprio tessuto culturale. Constatazione che questa petizione trasforma in reazione con la quale cercare di dare una speranza e focalizzare la cittadinanza attiva locale su un progetto tangibile e di pubblico interesse fuori dai consueti schemi della retorica istituzionale.

Il modello cui si ispira il comitato promotore è quello che a Palermo ha portato alla creazione di parco Uditore su un bene confiscato alla mafia anche esso (nello specifico a Totò Riina):  in quel caso a mezzo di una petizione che in pochi giorni è stata sottoscritta da oltre 4000 cittadini , si è avviato un processo che in breve tempo ha fatto di quel luogo un parco vivo e ben integrato nella vita cittadina (https://www.facebook.com/Parco.Uditore.Palermo?ref=ts&fref=ts).

La petizione è rivolta al sindaco del comune di Capaci e all’amministrazione comunale ed ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’amministrazione alla realizzazione di un parco pubblico in un ultimo scampolo di territorio comunale (territorio molto piccolo appena  6,12 Kmq) sopravvissuto alla cementificazione.

Ecco il link della pagina Facebook di riferimento:

https://www.facebook.com/pages/Pizzo-Muletta-ecoparco-di-Capaci-per-non-dimenticare/256901464495385

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