Il nuovo elettrodotto Terna potrebbe devastare aree protette e terreni agricoli tra Svizzera e Italia

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È iniziata la mobilitazione contro il progetto “interconnector Italia-Svizzera” di Terna Rete Italia Spa: un elettrodotto che dovrebbe interessare i territori dalla Val Formazza fino a Settimo Milanese, attraversando il Parco del Ticino e il Parco Agricolo Sud milano, rovinando irrimediabilmente zone incontaminate. Il progetto prevede ulteriore utilizzo di suolo pregiato ed esproprio di fertili terreni agricoli.

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Appello del Comitato Salviamo il Paesaggio Valdossola

La realizzazione dell’opera Interconnector Italia-Svizzera all’esame, se autorizzata, avrà un enorme impatto paesaggistico nei territori attraversati. 

Buona parte dei tracciati delle nuove linee ad alta tensione toccheranno zone particolarmente integre nella loro naturalità, spazi di alta montagna dove la presenza antropica si è limitata da secoli alle attività d’alpeggio; una risorsa che deve essere conservata tale e quale per le generazioni future. 

L’essenza propria di molti questi luoghi, interessati dalla costruzione della linea aerea per cavo in alta tensione, su tralicci con altezze medie superiori ai 40 metri, è ancora oggi conservata in termini di assoluta incontaminatezza. Vale a dire: ambiti territoriali puri, integri, genuini, come generati in origine, scevri da qualsiasi intervento antropico riferibile alla società moderna di tipo consumistico, conosciuti e famosi proprio per questa loro caratteristica di estrema naturalità.

cascateLe aspirazioni e le attese della popolazione residente nel VCO sono da anni rivolte allo sviluppo di un turismo di tipo eco-sostenibile che, a detta di molti esperti, rappresenterà per l’avvenire la più importante fonte di reddito. 

Risulta oltremodo bizzarra la concezione distorta di impatto paesaggistico: più volte nel SIA viene enunciata l’idea che l’osservatore che guardi il panorama in direzione della vallata avrà l’elettodotto alle spalle, quindi fuori portata visiva. A quanto pare non è nella concezione degli autori del SIA il fatto che un escursionista possa osservare il panorama a 360°, verso valle come verso monte; possa altresì raggiungere per piacere personale le cime e le creste, e osservare dall’alto il panorama sottostante, tralicci e cavi compresi.

La Regione Piemonte in questo ultimo decennio ha dato maggior impulso alle proprie politiche economiche e sociali per il rilancio turistico, in particolare delle aree alpine, collinari e lacustri. Si osserva che il progetto in esame contrasta per impatto ambientale e paesaggistico con le direttive regionali, in quanto danneggia l’integrità naturale dei luoghi e pone freni e limiti allo sviluppo auspicato del turismo sostenibile.

Il comitato locale di Salviamo il Paesaggio chiede l’interramento di tutta l’opera. Si suppone che gli eventuali maggiori costi di un elettrodotto passante in sotterraneo possano compensare quelli prevedibili per una manutenzione aerea in alta quota (oltre i 2.000 m.s.l.m.), quelli per l’esecuzione dell’opera (cantieri lungo un fondovalle già strutturato e non l’alta montagna dove è assente una rete viaria per mezzi d’opera), quelli relativi ai tempi di realizzazione (il fondovalle è disponibile pressoché tutto l’anno, mentre la montagna lo è solo per alcuni mesi estivi), oltre a compensare quei danni ambientali e paesaggistici che un elettrodotto di queste capacità e dimensioni arrecherebbe in modo irreparabile al territorio. Danni e disagi che un giorno dovranno pur essere ripagati.

Il progetto in argomento prevede la realizzazione di una nuova centrale elettrica di conversione della corrente da edificare con nuove strutture in Comune di Pallanzeno (VB), in un’area vincolata. Per la realizzazione di questa nuova centrale di conversione elettrica è stata individuata un’area da espropriare di circa 115.000 mq, sulla quale sorgerebbero capannoni rettangolari con altezza di 20 metri (come condomini di 7 piani). La zona prescelta ricade, secondo il Piano Regolatore Generale del Comune di Pallanzeno, in “aree agricole, florovivaistiche, agro-pastorali e boschive”. Il Comitato “Salviamo il Paesaggio”  non può accettare la costruzione della centrale nel luogo previsto dal progetto, sia perché distruggerebbe per sempre prati e boschi, sia perché con le sue grandi dimensioni danneggerebbe il Paesaggio della fascia fluviale. Concordiamo invece con la proposta alternativa del Sindaco di Pallanzeno di spostare l’edificazione degli immobili in area dismessa dello scalo ferroviario di Domo 2, in zona già purtroppo depauperata.

Il Comitato locale “Salviamo il Paesaggio Valdossola” si appella agli organi competenti di valutazione del progetto e dello studio di VIA, titolati ad esprimere un giudizio sulla compatibilità ambientale del progetto in oggetto e al rilascio coordinato delle autorizzazioni ambientali di legge, affinché il progetto così come proposto non venga realizzato. 

Facciamo appello affinché la realizzazione degli elettrodotti in oggetto avvenga in ipogeo per l’intero percorso, dall’entrata presso il confine di Stato (Passo San Giacomo) fino alla stazione di arrivo (Baggio).

Le generazioni future non devono e non possono accollarsi un ulteriore danno all’ambiente che l’opera in valutazione arrecherebbe; neppure possono farsi carico di ulteriori aggravi economici per mitigare, in un futuro prossimo, l’impatto negativo del progetto Interconnector Italia-Svizzera sul meraviglioso Paesaggio ossolano, apprezzato e fruito per la sua invidiata integralità.

Il Comitato locale 
Salviamo il Paesaggio Valdossola 

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Comunicato di Italia Nostra Onlus
(Sezione Milano Nord Ovest)

Terna ha individuato nei Comuni di Pallanzeno e di Settimo Milanese i luoghi per la realizzazione delle due centrali di conversione; l’opera prevede l’esproprio di oltre 11 ettati di fertile terreno agricolo inserito nel Parco Agricolo Sud Milano.

Il tracciato degli elettrodotti interessa vallate alpine incontaminate, tratti di pianura e zone fluviali, aree protette e sottoposte a vincoli ambientali ed idrogeologici.

Proprio quest’estate abbiamo dovuto constatare gli effetti del mancato rispetto dei vincoli idrogeologici: numerosi disastri ambientali che hanno causato morti e danni incalcolabili.

La sezione Milano Nord Ovest di ITALIA NOSTRA onlus, unitamente ad altre Associazioni, è assolutamente contraria alla realizzazione di questo impianto, ed aderisce al Comitato nato per impedire il tentativo di fare ulteriore scempio del territorio.

Le motivazioni dell’opposizione al progetto Terna sono:

  • Non conformità del progetto con il PianoTerritoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano, della provincia di Milano ed impatto sulle aree ambientali

  • Non conformità del progetto localizzato in “Ambiti agricoli strategici” come deliberato dal PTC della Provincia di Milano

  • Irrazionale consumo di suolo pregiato e forte impatto ambientale sui Comuni interessati dalla centrale e sulle aree naturali protette “Sic” del Parco Agricolo Sud Milano

  • Incongruenza tra il piano di sviluppo Terna e Stategia Energetica Nazionale (SEN) che prevede un contenimento dei consumi elettrici grazie ad una forte spinta sull’efficienza energetica ed un mix incentrato soprattutto su gas e rinnovabili

  • Sottoutilizzo delle centrali italiane esistenti (capacità produttiva di circa 100mila MW contro l’attuale punta di carico, per poche ore all’anno, di circa 50mila MW

  • Ingiustificato investimento di quasi 800 milioni di euro per modificare un tratto di rete elettrica che non ha né problemi di portata né di frequenti disservizi

  • Mancato rispetto di aspetti generali formali

  • Realizzazione di linee elettrice ad alta tensione in zone verdi incontaminate

  • Ulteriore cementificazione, in area fortemente urbanizzata, di aree verdi

  • Esproprio di terreni agricoli tanto più incomprensibile se rapportato al tema “nutriamo il pianeta” dell’imminente Expo 2015

Chiediamo pertanto:

  •  annullamento del progetto

  • maggior produzione di energia da fonti rinnovabili

  • difesa del suolo e della salute pubblica

  • ammodernamento della rete nazionale di trasporto elettrico ed interramento, là dove possibile, dei cavi.

SOSTIENI LA NOSTRA PETIZIONE FIRMANDO L’APPOSITO MODULO.  Tutti coloro che intendessero sottoscrivere la petizione potranno farlo tutte le mattine presso la nostra sede in Via Merendi, 28, Cornaredo (MI).

Per informazioni: milano_no@italianostra.org

2 commenti

  1. Assolutamente d’accordo con Italia Nostra. Quasi sicuramente le argomentazioni che verranno portate a supporto dell’orrendo progetto TERNA saranno quelle dello “sviluppo”. Questa Italia non vuol capire che lo sviluppo sta da un’altra parte e che l’esistente è già stato fin troppo distruttivo, specie per l’Ossola che in termini di elettrificazione ha dato una enorme parte del suo territorio. Non giochiamoci anche le possibilità future.

  2. ma dobbiamo ancora comprare energia dalla Svizzera?
    o meglio comprarla di giorno a tariffa elevata e rivenderla di notte a tariffa ridotta?
    ma poi, quelli di Terna sono andati a farsi un giro prima in Val Formazza?
    forse, se fino ad oggi il passo di San Giacomo non è mai stato sviluppato ed è, a conti fatti, un sentierino percorribile pochi mesi all’anno solo a piedi, è perchè si tratta di una vallata impervia, apra e chi più ne più ne metta..

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