Piena solidarietà al Parco dei Sibillini, unica speranza di rinascita per l’economia dell’area

A cura di Mountain Wilderness Italia – Umbria – Marche e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

Il Parco nazionale dei Monti Sibillini, fin dalla sua istituzione ha permesso l’identificazione e la conseguente frequentazione di un territorio pregiatissimo a cavallo fra due regioni.

Senza la sua presenza sarebbe stato difficilissimo mettere a fattor comune, far emergere, rendere riconoscibili e spendibili le eccellenze territoriali che possiede ciascuno dei piccoli borghi e città che lo popolano. E’ il volano per l’economia dell’intera area umbro-marchigiana, oggi così duramente colpita dai ripetuti terremoti del 2016 e del 2017.

È stato catalizzatore di un turismo differenziato che ha percorso sentieri, strade, visitato luoghi di culto, assaggiato le eccellenze alimentari, apprezzato la gastronomia e l’accoglienza delle popolazioni.

Non sempre abbiamo condiviso le scelte dell’amministrazione del Parco, a volte siamo stati critici, ma di una cosa siamo fermamente convinti: il Parco non si tocca!

La salvaguardia dell’ambiente naturale, ora che molti manufatti umani sono stati distrutti dal sisma, che l’alterazione delle condizioni e dei ritmi de vita delle sue popolazioni sono così evidenti, è l’unico elemento su cui puntare perché elemento di riconoscibilità e d’identificazione del territorio. Un territorio con luoghi più o meno “famosi”, ma tutti con uguale diritto alla ricostruzione che non travalichi e ignori le regole.

In nome del sisma e dello stato di emergenza, non possono e non devono passare manovre destabilizzanti verso istituzioni che tutelano l’area. Non si possono fare veri e propri minestroni di falsa informazione, ripicche più o meno ataviche, interessi personalistici spacciati come di comunità, richieste becere di deregulation alle fondamentali norme di conservazione ambientale.

I residenti dovrebbero poter tornare nelle loro case, per poter parcheggiare o accogliere i turisti nei centri commerciali.

Ogni altra affermazione si legga in questi giorni è strumentale, vuota, ciecamente illogica, spesso di stampo elettoralistico.

Chi non vuole le regole è perché è abituato ad agire senza.

 

Un commento

I commenti sono chiusi.