L’ Associazione Italia Nostra, Sezione di Catanzaro, propone alla popolazione, forze politiche e sociali, una petizione volta alla revoca (o riallocazione) dei finanziamenti regionali assegnati al comune di Catanzaro, nell’ambito dell’edilizia pubblica residenziale, con il partenariato locale (ex L.R. 33/1996), da localizzare, previa la demolizione, nel già convento della Maddalena del XVI secolo, adibito a scuola elementare, per l’edificazione di residenze per famiglie di militari. Nei progetti comunali sono, inoltre previste, la demolizione di altre due strutture, ex conventi del XVI e XVII secolo, strutture che, opportunamente restaurare, farebbero la fortuna di qualunque centro storico.
Il quartiere Maddalena, che prende il nome dal convento e chiesa esistenti fin dal XVI sec., è uno dei quartieri più importanti della città, dove nel passato sono state localizzate importanti funzioni urbane, religiose, giudiziarie e produttive (filanda Bianchi) e numerosi palazzi nobiliari (Marincola, Veraldi, De Salazar, De Riso ecc) e, fino a tempi recenti, sede di botteghe artigiane qualificate (ebanisti, restauratori, decoratori, argentieri ecc.). Nel recente passato incolti amministratori hanno procurato ferite gravi con la demolizione e realizzazione di due complessi edilizi residenziali, gli immobili noti come “palazzo Silipo”, (adiacente alla chiesetta storica della Maddalena) e “palazzo Failla” che hanno non poco alterato l’assetto complessivo.
Trattasi inoltre di un quartiere tipico dell’assetto urbano della città che si dipana in stretti vicoli e si attesta su una piccola piazzetta triangolare posta sul declivio sud della città. In realtà al di là dei palazzi nobiliari citati, l’edilizia presente è di piccole strutture residenziali tipiche dell’età medievale e oltre, dove la nuova costruzione calerebbe come un inutile oggetto estraneo ai contesti. Un quartiere di difficile accesso dove sono inesistenti i parcheggi anche per gli abitanti attuali. Il convento si attesta alla base dell’omonima piazzetta triangolare e posto in un “cul de sac” da cui è difficile uscire.
Distruggere l’ex convento, che malgrado le recenti trasformazioni mantiene le strutture originarie intatte, con la tipica muratura in tufo, anche se occultata da paramenti in cemento e intonaci recenti, vuol dire procurare una ferita indelebile e definitiva al centro storico della città, già fortemente compromesso da precedenti demolizioni che, alterando il primitivo assetto medievale, hanno sortito un ibrido che fa annoverare la città tra le più brutte d’Italia. In questo SACCHEGGIO, sono sopravvissute alcune strutture site nei quartieri periferici, oggi oggetto di pernicioso interesse dell’Amministrazione comunale, che vorrebbe distruggere manufatti rinascimentali, degradati e alterati da decenni di colpevole incuria (Convento della Maddalena, Convento della Stella, costruiti tra XVI e XVII sec.), PER REALIZZARE RESIDENZE PER MILITARI ( L.R.33/1996). Inoltre il Convento di S. Agostino già Ospedale civile (XVII sec.) che si vorrebbe demolire e adibire a varie funzioni.
Nel convento della Stella, dove esiste un contenzioso sulla proprietà, si è presentato, con la Regione, sul fondo europeo Horizon 2020 ”SmartINSPACT”, un progetto per la realizzazione di residenze militari! SEMBRA STRANO CHE SI REALIZZINO TANTE RESIDENZE MILITARI OGGI CHE LA DIVISIONE MILITARE NON CÈ PIÙ NELLA CITTÀ!
Nel Centro storico, d’altra parte, l’unica cosa di cui non si sente la necessità, è di residenze: moltissime sfitte quasi tutte degradate che aspettano di essere recuperate, attraverso un’opera di vera rigenerazione urbana, rispettosa dei caratteri originari.
SI DELINEA UN VERO ATTENTATO AL CENTRO STORICO di Catanzaro cui intendiamo opporci con tutte le nostre forze, appellandoci alle forze sane di questa città, regione, Soprintendenza e all’opinione pubblica nazionale, al fine di sconfiggere l’antistorico progetto posto in campo dall’amministrazione comunale.
LA NOSTRA PROPOSTA È CHE L’IMMOBILE RESTAURATO VENGA ADIBITO A STRUTTURE UNIVERSITARIE E DI RICERCA MANCANTI IN CITTÀ, dove, per reperire locali da adibire a Master universitari, si è chiuso l’Archivio Storico Comunale, dopo anni spesi faticosamente ad allestirlo !
I calcoli di 4 milioni di euro necessari – secondo i dati forniti dal comune – al restauro della Maddalena, sono volutamente gonfiati a dismisura per dare una giustificazione plausibile ad un assurdo progetto di ricostruzione che costerà molto di più. Visto, infatti, che sono previsti due milioni di euro per la sola demolizione del vecchio fabbricato, mentre non viene per niente menzionato la perdita storica della città e il danno irreparabile alla sua immagine complessiva.
La realtà è che IL COMUNE DI CATANZARO È ORMAI DA ANNI CHE HA RINUNCIATO AD UNA RAZIONALE PIANIFICAZIONE URBANISTICA (si vedano le vicende per la redazione del PSC, ancora mancante, di adeguamento alla legge regionale 19/2002!) e pertanto è sempre impreparato a programmare una strategia volta a utilizzare proficuamente, senza demolire antichi fabbricati, i finanziamenti regionali ed europei. Ciò è dimostrato dall’incapacità di redigere, a partire dal secondo dopoguerra, un piano urbanistico in grado di prefigurare uno sviluppo reale della città capoluogo di regione. I progetti e piani hanno sempre guardato più agli interessi particolari, di proprietari e costruttori, che alla reale necessità della popolazione e allo sviluppo della città, che sempre più sprofonda nello spopolamento e nel caos edilizio.
Il centro storico, malgrado tutto, mantiene una riconoscibilita’. Salviamolo e preserviamolo da ulteriori manomissioni, anche sottoscrivendo questa petizione.
ADESIONI: catanzaro@italianostra.org
Primi firmatari:
Maria Adele Teti
Salvatore Settis
Vezio De Lucia
Enzo Scandurra
Piero Bevilacqua
Battista Sangineto
Alberto Ziparo
Tonino Perna
Ilaria Agostini
Luisa Marchini
Anna Marson
Vito Boarini
Roberto Budini Gattai
Piero Caprari
Giorgio Nebbia
Paola Bonora
Jadranka Bentini
Francesco Santopolo