Bambin Gesù, ondata di cemento sul mare. Salviamo il Paesaggio dice No

(Nella galleria diversi scatti dell’area interessata dall’amplimento del Bambin Gesù)

Prosegue l’impegno di associazioni, comitati, cittadini e realtà ambientaliste contro il progetto di realizzazione, da parte dell’Ospedale Bambino Gesù, di un nuovo fabbricato di sei piani di fronte al mare all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano. Questo sito ne aveva recentemente scritto riportando la nota congiunta di Italia Nostra e Comitato per la Bellezza, ma la battaglia, a cui aderiscono oltre 21 sigle, coinvolge direttamente lo stesso Forum Salviamo il Paesaggio.

Di cui infatti pubblichiamo il comunicato stampa:

“Salviamo Il Paesaggio dice NO al progetto di ampliamento dell’Ospedale Bambino Gesù a Palidoro, nel Comune di Fiumicino, all’interno della Riserva del Litorale Romano, condividendo le posizioni espresse nelle scorse settimane dalle principali associazioni ambientaliste e da comitati locali.

La zona è quella delle preziosissime aree dunali e agricole nella Riserva statale più grande d’Italia, istituita nel 1996 e per la quale peraltro si attende ancora il varo del Piano di Gestione. Comprende diverse aree SIC/ZPS come le dune di Capocotta, Macchiagrande di Focene, Ponte Galeria, il Lago di Traiano.

In questo scenario troneggia l’Ospedale pediatrico, molto amato dalla popolazione, che rende un grande servizio alla collettività, ma la cui presenza in un luogo così delicato corrisponde a una visione anacronistica e superata.

In un paese civile da decenni si sarebbe pensato a un trasferimento dello stabilimento in aree interne urbanizzate, soprattutto più facilmente raggiungibili dai cittadini romani e non, collegate alla rete ferroviaria, come appare oggi per esempio il mega comprensorio (in gran parte disabitato) di Parco Leonardo o la grandiosa e boccheggiante Nuova Fiera di Roma.

E invece avviene il contrario. Anni fa si era addirittura ipotizzato di spostare a Palidoro tutto il Bambino Gesù del Gianicolo.  Era davvero troppo, la proposta sembrava tramontata. Ma l’Ospedale vaticano non rinuncia all’espansione. Nel 2006 l’ampliamento del padiglione diabetario, nel 2012 un mega parcheggio multipiano superilluminato di notte e sempre vuoto, costruito sui resti di una villa romana accertata dal Ministero dei Beni culturali, di recente una richiesta di autorizzazione per una nuova struttura in legno lamellare, e ora quella per il palazzo di 5 piani.

Inammissibile per la Soprintendenza, visti i sostanziosi vincoli a cui l’aera è sottoposta. Contrario anche il parere della Commissione di Riserva, l’organismo che ha potere di veto sui progetti presentati dall’Ente Gestore, che in questo caso è il Comune di Fiumicino, e che invece clamorosamente si è detto favorevole. Del resto il rieletto sindaco Esterino Montino aveva adottato l’operazione “ampliamento ospedale” nella sua strategia di propaganda in campagna elettorale.

I due autorevoli no di Soprintendenza e Commissione dovrebbero immediatamente bloccare la possibilità di costruire, almeno per quanto riguarda il progetto in questione. Ma la storia, in questo caso più che mai, insegna: se l’Ospedale è riuscito finora a costruire nuovi edifici e il parcheggio, propinando a chi di dovere i singoli progetti e non una pianificazione complessiva, le preoccupazioni rimangono. Di fronte alla disponibilità della Presidente Mariella Enoc (espressa alla Repubblica) a un dialogo con le associazioni, Salviamo il Paesaggio sottolinea la necessità che il Bambino Gesù chiarisca le sue intenzioni su tutta la pianificazione prevista, finendola col proporre un intervento alla volta.

Inammissibile adottare procedure limitate o semplificate, come la conferenza dei servizi in atto, piuttosto che affrontare l’iter più complesso che opere di trasformazione così importanti in aree protette inevitabilmente imporrebbero. Facile profezia rimane uno scenario con nuovi edifici per reparti e ospitalità, nuove strade (magari una bretella autostradale in concessione a Benetton che sbracherebbe l’unico tratto inviolato di continuità campagna-dune-mare), il tutto in interconnessione con Casa Ronald (il vicino stabilimento balneare con stanze e appartamenti della fondazione finanziata dal fondatore della McDonald’s) e con l’edificio che fu delle Piccole Ancelle del Sacro cuore a Passoscuro, di recente acquistato – guarda caso – da Casa Ronald.

Salviamo il Paesaggio chiede più trasparenza: chiudere l’attuale Conferenza dei servizi semplificata e ripartire da una pianificazione seriamente orientata al rispetto dell’ambiente.

Per il Presidio medico di Palidoro non servono altro cemento, maggiore traffico automobilistico, maggiori rifiuti speciali e inquinamento nella Riserva. Forse una ristrutturazione di qualità potrebbe invece puntare sull’eccellenza scientifica, sulla ricerca, lasciando l’ampliamento dei reparti a territori più adatti e più facilmente raggiungibili dai cittadini, riusando o riqualificando l’esistente.

Il caso del raddoppio dell’Ospedale Bambino Gesù costituisce per noi l’ennesimo esempio di inammissibile consumo di suolo. Contro tale fenomeno, che secondo l’Ispra in Italia sottrae alla natura una superficie analoga alla romana Piazza Navona ogni giorno, Salviamo il Paesaggio rilancia la sua Proposta di legge popolare PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI.

3 commenti

  1. Penso che la Sovrintendenza e la Commissione di Riserva devono fare fermamente opposizione a un progetto scellerato che ancora una volta per il profitto, travestito di umanità visto che si tratta di un ospedale, non considera l’importanza vitale di aree naturali.

  2. penso che sicuramente ci sarà (come ovunque) un vecchio fabbricato in disuso da abbattere e/o riutilizzare. non è in caso di invadere paesaggio naturale.

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