Il nuovo Piano Cave della Città Metropolitana di Milano: una ciambella appetibile

A cura del Coordinamento regionale Lombardia del Forum Salviamo il Paesaggio.

Se qualcuno avesse voglia di fare un giro al seguente link Cave Attive | Open Data Regione Lombardia può trovare i dati descrittivi e identificativi tratti dal Catasto regionale delle cave inerenti cave attive e cessate del bistrattato territorio lombardo. I dati forniscono informazioni su materiale, tipo ed età della cava, vincoli presenti e tipo di recupero previsto di qualcosa come 695 cave…

Nella calura ferragostana, Giuliana Cislaghi del Comitato SIP di Casorezzo, si è limitata alla Provincia di Milano ed ha approfondito il corposo faldone di oltre 700 pagine della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) cui per la prima volta viene sottoposta la nuova proposta di Piano Cave della Città Metropolitana di Milano (ex provincia di Milano).

Tra i vari strumenti di pianificazione territoriale i Piani Cave provinciali, spesso misconosciuti e sottovalutati, influenzano tutta la filiera delle costruzioni, pubbliche e private, hanno un ruolo essenziale nel consumo di suolo, impattano con la gestione delle aree protette e la tutela delle acque superficiali, parlano la stessa lingua della gestione dei rifiuti.

Su un territorio nel quale le cave degradano da decenni oltre 1700 ettari di terreni agricoli, superficie da raddoppiare se si considerano tutte le aree limitrofe interessate da infrastrutture e i terreni inutilizzabili, il nuovo piano che avrà validità dal 2019 al 2029 taglia, cuce, riperimetra … per dimostrare una consistente riduzione di superfici estrattive, addirittura il 30% ma, al contrario e a conti fatti, la superficie estrattiva è aumentata ed è un reale, importante e ingiustificato consumo di suolo.

Il dato più eclatante sono i numeri della stima del fabbisogno di inerti alla base delle previsioni di piano che partendo da una sovrastima iniziale del fabbisogno per il piano vigente (+53%) arriva alla sovrastima della nuova proposta (quasi il 90%), che da sola regala ai cavatori qualcosa come 27 milioni di m3.
Sono calcoli che chiunque può fare utilizzando l’aritmetica elementare nella lettura dei dati ‘ufficiali’ riportati nello studio, che purtroppo portano a concludere che tutti quei conti servano a creare una ciambella appetibile intorno al buco nero degli interessi economici del mercato edilizio.
E di questa ciambella fanno parte anche la tutela dell’ambiente, del paesaggio e della salute dei cittadini, addomesticate ad arte per non alterarne il dolce sapore.

Queste e molte altre argomentazioni critiche sono alla base del documento di Osservazioni al nuovo piano cave 2019-2029 della Città Metropolitana di Milano del Coordinamento regionale Lombardia di Salviamo il Paesaggio, condiviso da molti comitati e associazioni locali ed inviato in previsione della “Seconda conferenza di valutazione e Forum Pubblico” fissata in Regione Lombardia per il 13 settembre mentre ci sarà tempo fino a fine settembre per presentare ulteriori osservazioni puntuali.

Per contatti: Giuliana Cislaghi comitato.sipcasorezzo@gmail.com – lombardiasalviamoilpaesaggio@gmail.com

Qui trovate anche il documento di osservazioni al piano cave elaborato dal Comitato Ben Comune Cernusco.

Il documento di osservazioni al piano cave elaborato dall’Associazione di promozione sociale e culturale 5 agosto 1991 di Buscate.

Il documento di osservazioni al piano cave elaborato dal Comitato Salviamo il Paesaggio di Casorezzo.

Addendum al cap. 5 “Fabbisogno di Inerti” a cura del Coordinamento regionale Lombardia di Salviamo il Paesaggio