A cura del Comitato No Tunnel TAV Firenze.
Alla notizia che sta arrivando la proscrizione per alcuni reati nel processo relativo ai lavori del sottoattraversamento TAV, dai palazzi toscani arriva la solita conferma che i lavori ripartiranno.
Il presidente regionale Eugenio Giani e il sindaco Dario Nardella vanno avanti con la retorica del “fare” e non vogliono ricordare che il “Passante AV” sarà un danno per la città di Firenze ed i Toscani.
Questo non lo dice solo il Comitato che da 15 anni denuncia l’assurdità di un progetto, ma la famosa ACB, la “analisi costi benefici” che commissionò il governo Conte 1 nel 2019.
Il Comitato intende ricordare agli amministratori e all’opinione pubblica che il trionfalismo ancora ostentato è falso. L’ACB, condotta dallo staff di Marco Ponti, riconosceva che la realizzazione di due nuovi binari sulla principale linea ferroviaria italiana era positivo perché potenziava il sistema. Ma diceva chiaramente che il segno era negativo per la città di Firenze perché i viaggiatori in arrivo o partenza dalla città si troverebbero lontani dal restante servizio ferroviario e decentrati; per questo l’analisi imponeva la realizzazione di people mover come toppa per ridurre i danni prodotti da una stazione posta ai Macelli.
La stessa analisi diceva chiaramente: “Relativamente alle alternative che si sarebbero potute considerare, dato per assunto che Firenze perde di accessibilità [con il sottopasso], opzioni più dirette e dunque anche più veloci, con fermata a Campo di Marte o a monte di Rifredi avrebbero probabilmente dato risultati migliori. In altre parole, la scelta di seguire sotto terra la cintura ferroviaria ha introdotto vincoli al progetto e per contro non sembra averne minimizzato i disagi per i “fiorentini”. E ancora: “non sono state qui valutate alternative … e dunque il giudizio positivo sull’opera non può essere assoluto”.
Insomma l’analisi costi benefici promuove la proposta del Comitato No Tunnel e di altri gruppi fiorentini di potenziare il nodo in superficie per rendere il sistema fruibile e utile anche a chi vive in Toscana.
La retorica campanilistica ostentata da Giani e Nardella è quanto mai falsa: se questa infrastruttura è dannosa per Firenze e se questi invece continuano a sostenere il progetto, dimostrano di non essere al servizio della città e della Toscana, ma degli interessi dei costruttori.