Il “vincolo della Campagna Romana” è la via per uno sviluppo sostenibile a tutela del paesaggio

A cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma.

Apprendiamo con soddisfazione che il TAR del Lazio ha respinto il ricorso promosso dal Comune di Castel Gandolfo nei confronti del Mic e della Soprintendenza per l’annullamento della Dichiarazione di Notevole Interesse Pubblico (cd. “vincolo paesaggistico”) di un’ampia porzione della Campagna Romana di circa 1400 ettari racchiusa tra la via Nettunense e il Comune di Roma ed estesa su parte del territorio dei Comuni di Marino, Albano e, per l’appunto, Castel Gandolfo.

Più nello specifico, il ricorso reietto riguarda quella parte del territorio del Comune ricorrente che è stata dichiarata vincolata con il decreto ministeriale.

La sentenza, oltre a confermare la validità del provvedimento, afferma nelle maglie della motivazione alcuni importanti principi sulla tutela paesaggistica e sul rapporto tra questa e gli altri livelli di pianificazione territoriale.

Viene, infatti, ribadita la competenza attribuita dalla Costituzione e dal “Codice dei Beni culturali e del paesaggio” allo Stato per il tramite del Ministero per la salvaguardia del paesaggio al di sopra delle determinazioni degli Enti Locali, quindi la prevalenza dell’interesse primario paesaggistico su quello urbanistico.

Essa, inoltre, riconosce che il decreto di vincolo costituisce una corretta applicazione del principio di proporzionalità nella misura in cui delimita le aree da preservare e quelle già compromesse dalla urbanizzazione spontanea e individua una gerarchia del valore agrario nei diversi tipi di paesaggio, oltre a rispettare il rapporto tra aree abitate, aree a vocazione agricola e insediamenti storici diffusi.

Sebbene la difesa erariale del provvedimento sia ancora in corso e altri giudizi per aree interessate dal vincolo siano pendenti, ci sia consentito oggi rendere noto questo riconoscimento del giudice amministrativo per il lavoro profuso dalla Soprintendenza a tutela del nostro territorio.

Lo sviluppo sostenibile è tale solo ove tenga conto di tutte le esigenze di tutela dell’ambiente, della cultura e del paesaggio.​