Gli ambientalisti sono peggio della catastrofe climatica?…

Lettera aperta del Forum nazionale Salviamo il Paesaggio al Ministro della Transizione Ecologica.

Egregio Ministro Roberto Cingolani,

abbiamo avuto modo di leggere sui quotidiani nazionali questa Sua affermazione: «Il mondo è pieno di ambientalisti radical chic ed è pieno di ambientalisti oltranzisti, ideologici: loro sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati, se non facciamo qualcosa di sensato. Sono parte del problema, spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri. Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza».

Siamo rimasti molto sorpresi da questo Suo sfogo, per il tono e per la genericità con cui affronta l’argomento tratteggiando la caricatura di una posizione, quella degli ambientalisti, priva di riferimenti diretti (che sarebbero doverosi da parte Sua) e che dunque finisce per ridicolizzare il lavoro di quanti si occupano di tutela dell’ambiente e denunciano i rischi e le minacce a cui è esposto – in Italia come sul resto del pianeta – offrendo risposte alle tante emergenze in cui ci dibattiamo con sempre maggiore frequenza e difficoltà.
La Sua affermazione generica rappresenta una fonte di sicura confusione e mistificazione che, in qualità di Ministro, riteniamo non dovrebbe scagliare in maniera non documentata, soprattutto perché sono in gioco questioni reali e importanti che attengono al futuro nostro e dei nostri figli e che meritano di essere discusse senza pregiudizi ma sulla base di dati concreti e di programmazione ampia.

Il nostro Forum nazionale Salviamo il Paesaggio è un soggetto che aggrega da più di dieci anni oltre 1.000 organizzazioni della Società civile e decine di migliaia di singoli aderenti (persone in carne e ossa) per tentare di convincere “la politica” italiana ad approvare una legge rigorosa per contrastare il consumo di suolo. Abbiamo così elaborato una proposta di legge, dopo aver inutilmente lavorato per anni al fianco di tutte le forze parlamentari e dei Governi, attraverso lo sforzo di un apposito Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico formato da 75 esperti multidisciplinari ai massimi livelli, successivamente validato dall’intero Forum nazionale; nel marzo 2018 questa proposta normativa è stata presentata formalmente in Parlamento, proprio nel giorno del suo insediamento e proprio da quel soggetto politico (Movimento 5 Stelle) che ci risulta essere anche il principale promotore della Sua nomina a Ministro.

Purtroppo la legge per l’arresto del consumo di suolo è ferma da molti mesi in Commissione congiunta Ambiente e Agricoltura in Senato, dopo quasi 100 audizioni di esperti, forze datoriali, economiche, sociali, scientifiche e ambientaliste, così come la legge per la tutela dell’acqua pubblica e la legge sui Beni Comuni e non ci risulta che la Sua nomina sia servita a sbloccare nessuno di questi temi, pur urgenti ed emergenziali.

A questo riguardo, Le suggeriamo di provare a leggere l’ultimo Rapporto sul consumo di suolo realizzato, come ogni anno, da SNPA-ISPRA. In esso si parla di situazione grave, di piena emergenza e certamente vi troverà suggerimenti utili per il Suo meritorio lavoro e per le risposte che fino ad ora sono mancate da parte di attori politici e governi.

A meno che i ricercatori di SNPA-ISPRA non rientrino anch’essi nelle liste di proscrizione degli “ambientalisti radical chic ed oltranzisti”, così come gli autori della nostra “dimenticata” proposta di legge “Norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati“, ovvero architetti, urbanisti, docenti universitari, ricercatori, pedologi, geologi, agricoltori, agronomi, tecnici ambientali, giuristi, avvocati, giornalisti/divulgatori, psicanalisti, sindacalisti, paesaggisti, biologi ecc.

Fiduciosi di una Sua replica e di un Suo impegno in relazione all’arresto del consumo di suolo, la salutiamo cordialmente e Le auguriamo un buon lavoro.

Il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio

9 commenti

  1. verissimo il nostro paese e’ governato da elementi molto ma molto discutibili cambiera’ qualcosa alle prossime elezioni?

  2. grazie per aver preso posizione anche voi) contro questo “signore” che sta tradendo il suo mandato politico. Vorrei tanto sperare che TUTTE le associazioni ambientaliste uniscano la loro voce. Dovremmo anche noi “privati” far sentire molto di più la nostra voce

  3. condivido quanto detto nei commenti precedenti.E’ gravissimo che nessuno chieda le dimissioni immediate di Cingolani,chi conosceva

  4. Penso che dovremmo prendere posizioni molto forti. Un ministro della Transizione che si esprime in questi termini in un paese “normale” il giorno dopo sarebbe costretto a dimettersi.

  5. Il Ministro Cingolani, pupillo di Renzi e della Letizia Moratti, i quali in qualche modo lo hanno a inizio carriera potentemente sponsorizzato, è un fervente entusiasta che tutto si possa risolvere con la tecnologia. Infatti lui è un tecnocrate e crede di essere a capo del ministero della transizione energetica, non di quella ecologica che, data la sua formazione, non ha idea cosa essa sia. Questo è un dato di fatto purtroppo. E comunque in campo energetico sta facendo a mio parere scelte strategiche obsolete e nella direzione opposta a quello che sarebbe urgentemente necessario qui ed ora: nucleare e metano hanno la precedenza, fotovoltaico, eolico e idroelettrico se mai dopo……

  6. occupandomi di rete ecologica nella pianificazione urbanistica, leggendo di questa affermazione da parte del ministro, mi domando se sia al corrente delle indagini che i funzionari dell’ISPRA da anni mettono a disposizione di Enti e cittadini e…se si renda effettivamente conto della gravità di quanto afferma, ma soprattutto della dimensione reale del problema ambientale in termini di consumo di suolo, perdita di biodiversità e servizi ecosistemici, di risorse naturali e NON rinnovabili, ossia delle condizioni che determinano anche la necessaria mitigazione dei cambiamenti climatici in atto

  7. possibile che un ministro della transizione ecologica possa permettersi simili affermazioni, e rimanere in questo ruolo così decisivo per il futuro del paese e di tutti noi?

  8. Personalmente penso che Cingolani non abbia ben inteso quella che dovrebbe essere la funzione principale del suo dicastero considerato che, a sentire le sue esternazioni, ho spesso l’impressione di sentire il presidente di Confindustria e non l’amministratore che dovrebbe traghettare l’Italia verso una transizione e una trasformazione del sistema produttivo a un modello sostenibile; e questo anche in tempi estremamente rapidi come purtroppo ha recentemente ammonito l’ICPP.

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