San Donato Milanese: Erano tutti tigli miei

A cura dell’Osservatorio Permanente contro il consumo di suolo e per la tutela del paesaggio.

L’amarezza dei sandonatesi di fronte all’abbattimento degli storici alberi di viale De Gasperi si manifesta in queste parole.
Amarezza, rabbia anche, ma non rassegnazione. I cittadini e le associazioni ambientaliste hanno organizzato presidi davanti al comune per protestare e chiedere che venga immediatamente fermato qualsiasi abbattimento di alberi sani sul territorio comunale.

In tutta risposta il sindaco si scusa… ma solo per non avere informato prima. L’eliminazione di utili strumenti di contrasto ai cambiamenti climatici e di riduzione delle isole di calore in città, l’aver distrutto un piccolo angolo di bellezza sul nastro d’asfalto di viale De Gasperi non è cosa di cui scusarsi con i suoi concittadini.
Albericidi compiuti per realizzare una viabilità al servizio del centro direzionale ENI e dei nuovi palazzi del comparto De Gasperi Ovest. Oltre al consumo di suolo questi interventi ora provocano ulteriori danni con l’abbattimento di alberi pluridecennali e sani.

Dopo il taglio delle piante nel parcheggio dell’ospedale ora questa nuova dimostrazione di disattenzione alle reali e pressanti esigenze ambientali della città.
D’altronde questa amministrazione, sempre disponibile all’ascolto dei desiderata delle proprietà, si è dimostrata invece sorda ai problemi ambientali e alle richieste dei cittadini.
La conferma di questa disattenzione si trova anche nella variante al PGT, in cui la riduzione del consumo di suolo si limita ad aree marginale, di scarso interesse urbanistico, salvo una che è usata come parcheggio e dunque verde non lo è più.

Contro questa variante abbiamo presentato, insieme al Comitato Salviamo il Pratone, a GreenSando, a N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, al WWF Martesana Sud Milano, le nostre osservazioni.
Oltre all’invito a fermare il consumo di suolo in un comune invaso da cantieri edilizi e in cui, nonostante la presenza del Parco Agricolo Sud Milano, l’agricoltura è sempre più marginale, abbiamo ribadito la nostra ferma opposizione agli interventi sulle aree del Pratone e di San Francesco.

Sulla prima, la bellissima e amata area verde al centro della città, pur non essendo rassegnati all’edificazione di un nuovo insediamento abitativo, abbiamo chiesto almeno di non consumare suolo per una struttura pubblica, scelta incompatibile con la strategia europea che indica l’urgenza di salvare suolo rigenerando i luoghi già impermeabilizzati. Scelta anche in contrasto con le nuove tendenze urbanistiche che vogliono i servizi pubblici vicini alle case dei cittadini.

La progettata mega struttura sportiva sull’area di Cascina San Francesco, adiacente a luoghi di storia, cultura, devozione e bellezza come l’Abbazia e il borgo di Chiaravalle, porterebbe ai cittadini solo disagi. Un consumo di suolo esagerato per un progetto che andrebbe a sovrapporsi con l’imponente analogo Piano Integrato di Intervento Montecity-Rogoredo. Inoltre, abbiamo chiesto di non realizzare la nuova bretella di collegamento tra la Paullese e via per Monticello, che intaccherebbe l’area boscata e golenale del Lambro Settentrionale, entrando nel territorio del Parco Sud Milano e stravolgendo un prezioso comparto agricolo.

Infine, la richiesta che Cascina Ronco, esempio ben conservato di cascina lombarda con stalle, grande aia, edifici rurali unici ed un mulino ad acqua ancora in buono stato, già in parte sotto vincolo della Soprintendenza, venga mantenuta con la struttura attuale.

L’Osservatorio è un organismo composto dalle strutture locali di Italia Nostra, Legambiente, WWF, Slow Food, DESR, Amici di Carlotta, Comitato Tilt Vizzolo, Greensando, Comitato Stop alla logistica Sordio-San Zenone, Associazione per i Vivai proNatura, Associazione per il Parco Sud Milano, N>O>I – Network Organizzazione Innovazione, Associazione Cittadini di Paullo, Comitato salviamo gli alberi di via Galvani a Peschiera Borromeo, Comitato Salviamo il Pratone, Comitato No Logistica di Paullo e Associazione Culturale per l’Autogestione.