La battaglia contro l’impianto eolico industriale sul Giogo di Villore e Corella continua

A cura del Comitato per la Tutela del Crinale Mugellano (CTCM).

La realizzazione dell’impianto eolico industriale sul crinale del Giogo di Villore e Corella, come da progetto presentato da AGSM-AM, è davvero un errore grave da evitare assolutamente.

La Conferenza dei Servizi avviata nel 2020 per evidenziare la compatibilità del progetto con le norme di Valutazione d’Impatto Ambiantale (VIA) e di Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) si è conclusa a fine 2021 e la Regione Toscana con Delibera di Giunta del 7 febbraio 2022 ha approvato il progetto. Molti e importanti problemi non sono stati affatto risolti, si è passati direttamente all’approvazione del progetto rimandandone la soluzione al momento dell’esecuzione, per non essere costretti a bocciare il progetto in quanto incompleto.

I pareri negativi o sospesi degli Enti preposti alla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, quali la Soprintendenza A.B.A.P. per la città metropolitana di Firenze, Pistoia e Prato, l’Ente Parco delle Foreste Casentinesi, ARPAT (Agenzia regionale di protezione ambientale Toscana) i comuni di S.Godenzo e quello di S.Benedetto e Portico di Romagna, e da associazioni ambientaliste di rilevanza nazionale quali Italia Nostra, C.A.I. (Club Alpino Italiano), AsOER (Associazione non lucrativa e di volontariato di ornitologi), Associazione IDRA, e di numerosi cittadini abitanti della zona, sono stati volutamente ignorati.

Ci chiediamo come la Regione abbia potuto ammettere la realizzazione di un impianto industriale sull’Appennino, a 1000 m di quota e che ricade per opere accessorie in Siti protetti della Rete Natura 2000, quali nel territorio toscano: ZSC IT5140005 Muraglione Acquacheta, ZSC IT514004 Giogo-Colla di Casaglia e ZSC IT5180002 Foreste Alto Bacino dell’Arno (ricadenti nella città metropolitana di Firenze) e in Emilia Romagna: ZSC-ZPS IT408002 Acquacheta e SIC-ZPS IT408003 Monte Gemelli – Monte Guffone (ricadenti nella provincia di Forlì-Cesena).

Questi sono i danni piu’ rilevanti che ci fanno ritenere insensata la decisione della giunta regionale Toscana:

  • il dissesto idrogeologico e il pericolo di frane e smottamenti del versante appenninico e della valle di Corella derivati dai lavori di realizzazione della nuova viabilità di avvicinamento al crinale e quella di allargamento e rifacimento della strada di Corella;
  • le interferenze con il reticolo idrografico e in particolare con la fonte del Solstretto che andranno ad impattare negativamente sulle risorse idriche di tutta l’area castanicola di Villore e sulle fonti del comune di Vicchio a rischio scomparsa;
  • la scomparsa certa di almeno 9 Ha di bosco in vetta e lungo il percorso di avvicinamento dalla cabina SNAM al crinale, che saranno completamente rasi al suolo per fare posto alle strutture stradali di avvicinamento e ai cantieri di lavoro, e che potranno diventare anche molti di più all’occorrenza. Questi boschi saranno persi per sempre, infatti, nonostante la disponibilità di terreni offerta dalla UMCM, il proponente AGSM-AM ha risposto negativamente alla richiesta di piantumazione sostitutiva, preferendo pagare una misera ammenda, piuttosto che impegnarsi a restituire i boschi al territorio;
  • la strage progressiva di uccelli di elevatissima importanza per la biodiversità e gli equilibri tra popolazioni del sito e delle aree protette limitrofe, quali i grandi rapaci e gli uccelli migratori, le cui rotte si appoggiano precisamente ai valichi appenninici;
  • l’abbattimento d’intere popolazioni di pipistrelli a rischio estinzione, fondamentali per l’equilibrio ecologico tra le specie;
  • l’inquinamento delle acque in uscita dai cantieri in quanto non è stata prevista una rete di raccolta dei reflui superficiali dotata d’impianto di depurazione in quota perprevenirne la diffusione degli inquinanti nell’ambiente;
  • l’interferenza visiva delle pale (160 m alte) con il paesaggio appenninico di crinale, che, oltrepassando anche la distanza massima prevista dalla normativa, ne deturpa la bellezza.

Questi e molti altri problemi che sono rimasti aperti ci inducono a ritenere che la Regione Toscana avesse già in partenza deciso di approvare il progetto per far quadrare i conti con le previsioni del programma di riduzione di CO2 al 2020 imposti dalla UE e che l’intero procedimento del PAUR (procedimento autorizzatorio unico) sia stata solo una grande farsa, inutile e costosa.

Vogliamo evitare che si realizzi qualcosa di cui a breve dovremo pentirci senza pero’ poter piu’ tornare indietro. A questo scempio diciamo no: per tutelare il crinale continuiamo a batterci!

Chiediamo a tutti i cittadini mugellani di unirsi a noi il 19 marzo prossimo nella giornata di protesta e di festa che organizziamo a S. Godenzo, con il patrocinio del comune e l’adesione delle associazioni ambientaliste e i gruppi consiliari dei comuni di Vicchio e Dicomano che sono contrari all’impianto.