Anche Ferrara afferma il valore ecosistemico del suolo

Anche il Consiglio comunale di Ferrara ha approvato a maggioranza la delibera che recepisce la proposta del Forum Salviamo il Paesaggio, andando a infoltire l’elenco dei Comuni italiani che intendono dimostrare concretamente la loro attenzione nei confronti del suolo arrestando il consumo di suolo libero e incentivando il recupero e riuso dell’esistente, sia in modo diretto, quantificandone il valore quale primo fornitore assoluto di servizi ecosistemici (7 giorni su 7, H24, 365 giorni all’anno, senza mai riposare, ammalarsi, scioperare e, oltretutto, a costo zero!…) sia indiretto, sostenendo la specifica Proposta di Legge da tempo presentata dal Forum stesso e promuovendo l’importanza del suolo presso tutti i cittadini e le altre amministrazioni comunali.

La delibera approvata dal Consiglio comunale di Ferrara il 12 aprile scorso, che rispecchia integralmente la proposta di mozione del Forum, è stata promossa dal Gruppo “La Voce degli Alberi e presentata al vaglio del Consiglio comunale dal consigliere di minoranza Tommaso Mantovani (M5S).

Un esempio concreto di come possano essere praticabili, grazie all’azione sinergica di cittadini e amministratori, consapevoli di dover fare la propria parte per contrastare il cambiamento climatico, rapide ed efficaci iniziative volte alla tutela del suolo libero, in un contesto che definire “ultima spiaggia” potrebbe essere un puro eufemismo.

Cosa fornisce gratuitamente ogni anno alla nostra collettività un ettaro di suolo libero, a livello di servizi ecosistemici…?

Ogni ettaro di terreno fertile assorbe circa 90 tonnellate di carbonio: se cementificassimo quel terreno, la CO2 si libererebbe nell’atmosfera …e non tornerebbe più sottoterra, accelerando ulteriormente l’inquinamento delle nostre città!
Ogni ettaro di terreno fertile è in grado di drenare 3.750.000 litri d’acqua: in questo particolare momento, a fronte di precipitazioni atmosferiche di portata e frequenza sempre maggiori e di lunghi periodi sempre più siccitosi, il nostro suolo, oltre a drenare l’acqua piovana (contribuendo a contenere gli effetti di possibili inondazioni e alluvioni), ne conserva quanto basta per alimentare ciò che in esso vive e si sviluppa.
– Ogni ettaro di terreno fertile, coltivato, può sfamare 6 persone per un anno: stiamo parlando, in piccolo, di “sovranità alimentare”, cioè della possibilità di provvedere autonomamente all’alimentazione della propria famiglia, limitando quindi la nostra dipendenza dal sistema e, inoltre, controllando direttamente in buona misura la salubrità del cibo che assumiamo.

E quanto ci costa consumare una certa quantità di suolo libero, impermeabilizzandolo…? (Fonte: Rapporto Ispra sul consumo di suolo – luglio 2020).

ISPRA stima un costo annuale medio per la perdita dei servizi ecosistemici compreso tra:

  • 66.000 e 81.000€ a ettaro, per il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare;
  • 23.000 e 28.000€ a ettaro, per lo stock di risorsa perduta.
    Complessivamente, quindi, tra 89.000 e 109.000€ l’anno per ciascun ettaro di terreno libero che viene impermeabilizzato.

“La copertura artificiale del suolo è ormai arrivata a estendersi per oltre 21 000 chilometri quadrati, pari al 7,11% del territorio nazionale (era il 7,02% nel 2015, il 6,76% nel 2006), rispetto alla media UE del 4,2%. Le conseguenze sono anche economiche e i “costi nascosti”, dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo non è più in grado di fornire a causa della crescente impermeabilizzazione e artificializzazione degli ultimi otto anni, sono stimati in oltre tre miliardi di euro l’anno (che vanno ad aggiungersi ai costi fissi accumulati negli anni precedenti, ndr). Valori che sono attesi in aumento nell’immediato futuro e che potrebbero erodere in maniera significativa, per esempio, le risorse disponibili grazie al programma Next Generation EU. Si può stimare, infatti, che se fosse confermato il trend attuale e, quindi, la crescita dei valori economici dei servizi ecosistemici persi, il costo cumulato complessivo, tra il 2012 e il 2030, arriverebbe quasi ai 100 miliardi di euro, praticamente la metà dell’intero PNRR”.

Insomma, il tempo è ormai scaduto, e tornare indietro è impossibile, se non ci si attiva tutti insieme per bloccare questo fenomeno autodistruttivo. Le condizioni, pur drammatiche, sono comunque favorevoli per favorire molte altre adesioni alla Campagna del Forum (come dimostra l’esempio di Ferrara, che segue quelli di Fano – PU e Grugliasco – TO), perché dimostrano con ampia evidenza la necessità di fare qualcosa subito e rendono praticamente “obbligata” una risposta positiva da parte degli Amministratori pubblici locali, che altrimenti manifesterebbero una colpevole e immotivata insensibilità riguardo ai gravi problemi ambientali.

Invitiamo pertanto tutti coloro i quali desiderano contribuire a salvare il suolo libero, amministratori e normali cittadini, a promuovere la nostra Campagna presso i Consiglieri comunali di loro conoscenza, non solo quelli di propria residenza, utilizzando il documento di presentazione e lo specifico facsimile della mozione, scaricabili qui.

(Per ulteriori informazioni e assistenza: Massimo Mortarino (referente della Campagna) – email: mmortarino@libero.it – Tel. 339/7953173).

Un commento

  1. Ma con la scusa della guerra e relativa incessante campagna di stampa cadono nel frattempo tutti i vincoli e limitazioni delle “perfide” Sovrintendenze e si potrà allegramente e lucrosamente ricoprire di lugubri paramenti funebri fotovoltaici la superstite Terra fertile

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