Torino: perchè il nuovo ospedale della zona ovest proprio nel Parco della Pellerina?

A cura di Italia Nostra Torino, Legambiente Circolo l’Aquilone, Pro Natura Torino, Forum Salviamo il Paesaggio-comitato di Torino.

Dopo un lungo tergiversare durato già alcuni mesi, la Regione Piemonte sembra voler condividere la proposta avanzata dalla Città di Torino per la costruzione del nuovo ospedale della Zona Ovest proprio nel Parco della Pellerina; qui dovrebbero trasferirsi le strutture sanitarie del Maria Vittoria e (sembra di capire) anche lo stesso ospedale Amedeo di Savoia. Le notizie giornalistiche danno per acquisita tale localizzazione, ponendo alla Città il termine di 60 giorni per una risposta.

Vi è stata in questi mesi un’intensa mobilitazione di comitati, associazioni e diverse realtà territoriali che ha espresso una netta contrarietà a tale ricollocazione, che va a compromettere definitivamente un’ampia zona prevista a verde dal vigente Piano Regolatore (l’area occupata dai Giostrai), ed anche una porzione consistente del Parco della Pellerina propriamente detto.
Risulta infatti che, oltre ai 59.000 metri quadrati proposti dalla Città di Torino si dovrebbero aggiungere anche altre aree per un totale di 76.600 metri quadrati di superficie lorda di pavimento. La scelta della Regione, in base a quanto pubblicato sui giornali cittadini, prevede un ospedale configurato in piano, “modello poliblocco”, che richiede quindi una superficie più vasta per ospitare anche servizi e parcheggi. Pur condividendo l’inopportunità di edifici “a torre”, tale scelta compromette ulteriormente il territorio del parco. Occorrerà poi acquisire il via libera di Terna per riposizionare l’elettrodotto di recente interrato, rivedere le norme in merito alla limitazione dell’Inquinamento Acustico, e forse anche le norme del Piano di Assetto Idrogeologico e del Piano Gestione Rischio Alluvioni per l’esondabilità. Occorrerà inoltre individuare un’area alternativa per i giostrai, magari in un altro parco cittadino con danno ulteriore.

Siamo contrari a tale collocazione nella sostanza e nel metodo, e poniamo molti interrogativi: perché la Città ha proposto prioritariamente la Pellerina? Perché non è stato reso pubblico lo studio effettuato dalla Città che esaminava anche altri siti, in numero di 7? Perché sono state scartate alternative in aree dismesse e già compromesse, su suoli impermeabilizzati? Perché il Consiglio Comunale e le Circoscrizioni non sono state chiamate ad esaminare le alternative e la loro compatibilità col territorio e col vigente Piano Regolatore? Che ne sarà dell’Amedeo di Savoia, struttura fondamentale per le malattie infettive di cui si prospetta l’accorpamento col nuovo Ospedale? Che fine farà il “vecchio” Maria Vittoria?

Ribadiamo che, a poca distanza, e in posizione strategica, vi è il vasto complesso delle aree Thyssenkrupp, abbandonate dal 2007, e in parte maggioritaria di proprietà pubblica (Cassa Depositi e Prestiti – Bonafous SpA), per cui urge un piano di bonifica ambientale e di riutilizzo, anche per risarcire la comunità delle conseguenze del tragico incendio, simbolo degli infortuni sul lavoro. Perché non viene valutata seriamente anche questa valida alternativa, nell’interesse pubblico?

La Regione, tramite l’Azienda Sanitaria competente, dovrà ora redigere e valutare uno studio di fattibilità per l’area della Pellerina proposta dalla Città, condividendo tale scelta.
L’Amministrazione Comunale deve esprimersi con chiarezza, e rendere pubbliche e trasparenti le ragioni delle sue scelte, palesemente contrarie in questo caso agli impegni assunti pubblicamente per contrastare il consumo di suolo libero, bene prezioso e insostituibile.

(Immagine tratta dal sito del Comune di Torino).

Un commento

  1. Scelte davvero sciagurate!Il parco della Pellerina è un bene comune prezioso ed insostituibile!

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