Salviamo la quercia centenaria della foresta urbana della Goccia

Urgente! Firma la petizione per salvare l’albero più importante e antico della foresta urbana della goccia.

La Quercia centenaria è l’ALBERO MADRE * che ha generato la Foresta Urbana della Goccia e sta per essere ABBATTUTA. Questa quercia certamente è NATA ED È SOPRAVVISUTA all’insediamento dell’Industria delle Officine del gas di Bovisa, dell’inizio del ‘900.
Il Politecnico, nel suo progetto presentato lo scorso anno sull’area della Goccia, ha pensato che PROPRIO LI’, dove la quercia esiste da più di 1 secolo, dovrà sorgere un nuovo edificio.

Il Comune di Milano e il Politecnico sono a conoscenza della presenza della Quercia nella Foresta Urbana della Goccia; in contraddizione con la difesa degli alberi monumentali, per cui il Comune di Milano ha attivato un servizio di segnalazione per la loro difesa (link: https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/verde/manutenzione-progettazione/alberi-monumentali) la vogliono abbattere. 

LA QUERCIA  della Goccia per le sue “dimensioni, l’età, il portamento e la forma, la capacità di connotare il luogo, il legame con la storia, l’arte, la cultura”, ha tutti i requisiti per essere considerata una pianta monumentale. 

Obblighiamo il Comune di Milano a NON ABBATTERE LA QUERCIA,  ESSERE COERENTE E  RISPETTARE LE LEGGI VIGENTI SULLA TUTELA AMBIENTALE E PAESAGGISTICA, come previsto dal D.lg. 42/2004 Parte Terza; art.9 della costituzione; legge 10/2013 art 7,  norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, che ratifica anche le sanzioni. 

             PER SALVARE LA QUERCIA FIRMA ADESSO. GRAZIE

APPROFONDIMENTI

ALBERO MADRE

Suzanne Simard è una professoressa di ecologia forestale e biologa, insegna all’Università della British Columbia. Oggi Suzanne Simard è un punto di riferimento per chi studia le piante.

Suzanne ha aiutato a identificare quello che chiama un albero centrale, o “albero madre”. Gli alberi madri sono gli alberi più grandi nelle foreste che fungono da hub centrali per vaste reti micorriziche sotterranee. Un albero madre sostiene le piantine colonizzandole con i funghi e fornendo loro i nutrienti di cui hanno bisogno per crescere. Lo chiamarono wood-wide-web: la rete immensa del bosco, che si dirama sotto il terreno, fra le radici, dove pare non accada nulla e, invece, succede di tutto. E questo tutto consente alle piante di cooperare e di sostenersi a vicenda. Stavano lavorando insieme, come un sistema. Un sistema intelligente, perspicace, reattivo.

«Gli alberi avevano bisogno gli uni degli altri». È «una giungla di fili, sinapsi e nodi» a trasportare i messaggi, una rete che ricorda molto da vicino il cervello umano e il suo intreccio di neuroni, sinapsi e neurotrasmettitori. In questa foresta senziente e intelligente c’è un hub, un centro di connessione: l’Albero Madre. Trasmettono il loro sapere ai più giovani, li aiutano a crescere, lasciano in eredità le loro risorse quando muoiono. La loro sapienza secolare tiene in vita il mondo: non soltanto quello della foresta, il nostro. L’evidenza scientifica non si può ignorare: la foresta è cablata in modo da garantire saggezza, sensibilità e cura.

Simard ci ricorda che i Salish, le antiche popolazioni della costa nord-occidentale del Pacifico, sapevano già tutto, senza ricorrere a isotopi, innesti, analisi e robot: sapevano della natura simbiotica delle foreste, delle reti fungine, della forza che nasce non dalla competizione, bensì dal sostegno reciproco fra le piante. «I Salish della costa pensano che anche gli alberi siano persone. Ci insegnano che la foresta è fatta di tante nazioni diverse che vivono fianco a fianco, in pace, ognuna delle quali dà il suo contributo a questa terra». Gli alberi insegnano la loro saggezza, a chi li sa ascoltare». Così scrive Suzanne Simard in L’Albero Madre. 

LEGISLAZIONE:

– D.lg. 42/2004 Parte Terza:

https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2004_0042.htm#P.03

– Art.9 della Costituzione: 

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. (comma aggiunto dall’art. 1 della legge costituzionale n. 1 del 2022)

https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/costituzione.htm#09

– legge 10/2013 art 7: norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani che ratifica anche le 

sanzioni.  https://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2013_0010.htm

LA FORESTA URBANA DELLA GOCCIA:

É un piccolo miracolo della Natura, che offre la possibilità di approcciare diversamente la rigenerazione urbana. Nell’era post-industriale aree come queste rappresentano una grande occasione per studiare ed applicare una reale riforestazione urbana richiesta dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. 


Crediamo che ogni intervento sull’area della Goccia debba partire considerando l’opera della Natura come un’importante base per la rigenerazione dell’area. Purtroppo questo non sta avvenendo nei progetti del Politecnico che si preoccupa di avere l’area libera nel minor tempo possibile per realizzare nuovi edifici, e quindi nelle modalità di bonifica, che hanno previsto e prevedono l’utilizzo della movimentazione terra e la distruzione della vegetazione presente anche in aree non inquinate. L’inquinamento, invece, è residuale e ben delimitato.

Da 10 anni il Comitato esorta le amministrazioni che si sono susseguite, ad intendere il bosco spontaneo – nato in più di trent’anni sulle ex Grandi Officine del Gas della Bovisa – come un patrimonio culturale ed ambientale. 

COMITATO LA GOCCIA http://www.parcogoccia.com/

CONTATTI: comitatolagoccia@gmail.com

4 commenti

  1. È ora di smetterla di tagliare alberi!!! Gli alberi bisogna piantarli, salvaguardarli, amarli!!!!

  2. Come al solito tante chiacchiere ma mancano i fatti.
    Sempre più ciechi.

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