“Salvate il Giardino Caserma Lamarmora!”: ecco la petizione per non costruire Esselunga al posto della zona verde

Mercoledì 21 giugno, alle ore 16 , davanti alle Commissioni Urbanistica e Ambiente del Consiglio Comunale verrà discussa la Petizione popolare (firmata da più di 1.000 persone), che chiede all’amministrazione di fare un passo indietro nel progetto che prevede la realizzazione di un grande Esselunga dove si trova l’unica area verde di qualità del quartiere, che si trova di fianco al Tribunale, tracorso Vittorio Emanuele e via Borsellino. Si tratta dell’Unità di Intervento n. 4 dell’Ambito 8.18/1 Spina 2-PR.IN, in cui è previsto che vengano costruiti: al posto del Giardino Caserma Lamarmora (ex Artiglieri di Montagna) un centro commerciale Esselunga di 8.600 mq (con 3 piani interrati di parcheggio), mentre sull’area ex industriale un centro congressi da 5.000 posti, un albergo e altre attività commerciali.

Su quest’ area nei primi anni duemila il Comune voleva realizzare un grande polo culturale con al centro la nuova Biblioteca Civica, che conservava e valorizzava il Giardino e per il cui progetto l’architetto Bellini venne pagato 16.500.000 di euro; con le difficoltà finanziarie dovute alle Olimpiadi il progetto venne accantonato. L’Accordo di Programma del 1998 è stato modificato quattro volte; con la modifica del 2014 anche il Giardino venne inglobato nell’area di trasformazione, per rendere l’operazione economicamente sostenibile al privato, incrementando la capacità edificatoria (generata da un’area verde comunale!), destinata al centro commerciale. L’area comunale del Giardino nel 2013 è stata assegnata con bando (importo di aggiudicazione di circa 19.800.000 euro) ad Amteco & Maiora (poi acquisita da Esselunga, di cui Amteco è fornitore) e nel 2016 è stato stipulato l’atto di costituzione del diritto di superficie novantanovennale. Il Piano Esecutivo Convenzionato è stato pubblicato ma non ancora approvato dalla Giunta.

Mercoledì prossimo i primi firmatari della Petizione, proposta su iniziativa del “Coordinamentodei Comitati edelleAssociazioniambientalisteperlatutelaelaprogettazionedelVerde” di Torino, esporranno le ragioni delle loro richieste, rappresentate dai seguenti punti:

  • non approvare alcuno Strumento Urbanistico Esecutivo presentato dalla proprietà prima che siano stati aperti momenti di confronto pubblico con i cittadini, la Circoscrizione, le associazioni e realtà territoriali;
  • rivedere l’Accordo di Programma al fine di garantire nel Giardino Caserma Lamarmora il mantenimento dell’esistente area verde in piena terra escludendo parcheggi interrati con verde su soletta, accessi stradali e sottoservizi che la compromettano;
  • realizzare i parcheggi pubblici e pertinenziali richiesti per legge sotto il sedime stradale di via Borsellino o altre sedi stradali, salvaguardando rigorosamente tutte le aree verdi esistenti;
  • rispettare il complesso architettonico della Caserma Alfonso Lamarmora, sottoposto alla dichiarazione di interesse pubblico con vincolo Ministeriale, escludendo al suo interno attività commerciali (ASPI) ma collocandovi soltanto attività e servizi utili al quartiere;
  • avviare un processo partecipativo per la trasformazione dell’intero ambito.

È noto che la Circoscrizione 3haunadotazione estremamente scarsa di verde pubblico; lo stesso Giardino Artiglieri di Montagna negli anni è stato dimezzato per realizzare impianti sportivi e la stazione dei bus. Risulta incredibile che si prosegua nella decisione di eliminare anche l’ultima porzione di 18.000 mq rimasta. Saranno abbattuti più di 80 alberi ad alto fusto, causando un danno gravissimo in termini di cattura della CO2 (50 alberi ne sequestrano ogni anno 11 tonnellate) e di inquinanti (15 grandi alberi purificano ogni giorno 1 milione di metri cubi d’aria). Inoltre si distruggerebbe un Giardino con suoloprofondo, di cui ogni ettaro è in grado di trattenere 90 tonnellate di carbonio e 3,8 milioni di litri acqua. L’abbattimento di alberi ad alto

fusto non può essere compensata da piccoli alberelli, la perdita di suolo profondo è irreversibile e non può essere compensata attraverso un’entrata monetaria.

La petizione che sarà discussa è solo l’ultima iniziativa con cui gli/le abitanti e varie realtà cittadine tentano di evitare la distruzione del Giardino; già nel2013erastatapresentataunapetizione, che rimase inascoltata. Anche negli ultimi tempi la mobilitazione è stata forte, grazie al Coordinamento di Comitati e associazioni per la Tutela del verde, al Comitato EsseNon, al Comitato spontaneo Cit Turin, a chi abita in zona e chi vuole semplicemente difendere il verde in piena terra, un bene unico per la città, che chi amministra dovrebbe preservare anziché svendere e cancellare per sempre, disattendendo le promesse rimaste sulla carta di “consumo di suolo zero” e lotta ai cambiamenti climatici.

Ciò risulta ancora più ingiusto se si considera che l’amministrazione si appresta a distruggere un polmone verde vitale per i cittadini al termine di un procedimento che non è stato affatto trasparente: va ricordato quanto dichiarato dalla Guardia Di Finanza nell’annotazione conclusiva agli atti del processo penale Ream bis, che vedeva tra gli imputati l’ex sindaco Piero Fassino e che si è concluso lo scorso 1° marzo con la prescrizione: La procedura per l’assegnazione dell’ex area Westinghouse è stata turbata con collusioni e con intese convergenti per favorire Esselunga a scapito di Novacoop. Fassino “intratteneva fin dal 2012 rapporti confidenziali e corrispondenza riservata con Bernardo Caprotti (ex patron di Esselunga)e/o con suo professionista di fiducia, peraltro amico di Fassino”. Almeno 16 incontri solo nel 2012 e almeno 8 nel 2013, che, insieme ad altre condotte hanno “condizionato illibero e normale svolgimento della procedura di gara”.

Un commento

  1. Il grido d’allarme degli scienziati, purtroppo non lo ascolta nessuno. A parte questo scempio che vogliono attuare per la costruzione di es lunga. Ma per le aree che stanno occupando con costruzioni selvagge. Chiedere pene severissime per chi incendia i boschi ecc. Ma queste cose interessano a poche persone che hanno una sensibilità e un amore per il futuro dei nostri figli e nipoti. Non ci scoraggiamo

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