L’eolico minaccia i Sassi di Matera


La percezione del sito patrimonio dell’UNESCO dei Sassi di Matera, è minacciata dalla realizzazione di grandi pale eoliche. Per l’ennesima volta il valore del paesaggio nazionale è sotto attacco: perchè in Italia anche l’utilizzo di fonti energetiche alternative si prospetta sempre più spesso come un danno anzichè come una risorsa.

La Nuova del Sud online, 25 maggio 2013

I Sassi e il Parco delle chiese rupestri di Matera “minacciati” da un parco eolico. A lanciare l’allarme, in una lettera al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, all’assessore regionale alle Attività produttive, Marcello Pittella, ai dirigenti dei dipartimenti regionali competenti, e (per conoscenza) al ministero per i Beni e le attività culturali, è lo stesso sindaco della città Salvatore Adduce.

Il riferimento è al progetto presentato il 23 marzo 2011 dalla società Zefiro Energy che ha presentato la richiesta per la realizzazione di un impianto eolica da installarsi in località ”Matine”. L’impianto, una volta a regime, dovrebbe generare una potenza elettrica di oltre 37 Mw e, pertanto, è soggetto alla procedura di autorizzazione regionale.
L’area prescelta non ricade fra quelle individuate quali non idonee dal vigente Piano di indirizzo energetico ambientale regionale (Piear), ed è situata ad una distanza superiore ai 2000 metri dal Sito di interesse comunitario ”Gravine di Matera” che costituisce l’estremo limite est delle aree sottoposte a vincolo nel perimetro del territorio comunale di Matera.

«Tuttavia, dall’attuazione di tale progetto – sottolinea Adduce -, potrebbe conseguire un grave danno paesaggistico per la percezione complessiva dell’areale del sito Unesco di Matera, poiché la quota altimetrica media del sito prescelto per l’installazione, attestato a circa 390 metri sul livello del mare, è di poco sottoposta a quella delle località di Murgia Timone e Trasano che, con i loro circa 420 metri, costituiscono il naturale ”fondale scenico” su cui si stagliano i Sassi».

«Questa esigua differenza di quota, sommata all’altezza considerevole degli aerogeneratori – aggiunge il sindaco – farebbe si che quest’ultimi sovrastino la linea dell’orizzonte di una altitudine variabile fra i 70 e i 100 m. rendendoli, quindi, visibili oltre che rispetto all’altipiano murgico, anche rispetto alle aree del centro storico e del primo arco collinare dell’interno paesaggistico».

6 commenti

  1. Il Governo Italiano DEVE intervenire, in Francia quando il sito di Mont Saint Michel era minacciato dalle installazioni eoliche le autorità hanno deciso di definire una cinta di distanziamento degli impianti eolici che va da 20 a 40 chilometri intorno alla baia.
    Se il Governo non fa la stessa cosa per Matera ed altri siti di importanza mondiale allora vuol dire che siamo una nazione di incapaci e ci meritiamo il disastro in cui versa il territorio italiano.

  2. la tutela del paesaggio italiano già così martoriato dagli scempi cementizi di ogni sorta, è oggi ad un bivio. Se anche Matera sarà sporcata allora vuol dire che la lobby eolica avrà vinto e non si fermerà davanti a niente

  3. Dal momento che la Regione Basilicata non ha ancora il Piano Paesaggistico, e che nessun strumento di pianificazione urbanistica o territoriale vigenti, nonché il Piear può fermare il parco eolico così come progettato, e che il Piano di Gestione del sito UNESCO non risulta ancora approvato dall’Unesco World Heritage Centre, suggerisco che la problematica venga messa all’attenzione del Comitato di Pilotaggio istituito dopo l’approvazione della bozza di piano di gestione. L’intento dovrebbe essere quello di integrare la perimetrazione della buffer zone, secondo criteri ulteriori rispetto a quelli considerati per la perimetrazione vigente (risalente al 2005 e parti ad ha 4365), e a quella contenuta nella bozza di piano di gestione (modificata di pochissimo: ha 4407), che tengano conto di fattori di rischio più ampi. Tra questi, come il caso del parco eolico, pur essendo di per sè utili sotto punti di vista socio economici, possono invece procurare impatti negativi su beni culturali e paesaggistici, importanti non solo dal punto di vista culturale ma anche per l’economia turistica e lo sviluppo economico dei territori da essi interessati, tra i quali in primo luogo figurano i siti UNESCO. Si tratta quindi di proporre, sull’esempio di buffer zone relative ad altri siti Unesco (vedere nel sito ufficiale) che la buffer zone comprenda un “bacino visuale” di tutela, esteso verso il “naturale fondale scenico su cui si stagliano i Sassi costituito dalle località di Murgia Timone e Trasano”.
    Peraltro, approcci di questo tipo compaiono anche negli stessi Piani energetici regionali; tra questi quello che sta redigendo la Regione Toscana, ove i “bacini visivi” compaiono tra i criteri per l’individuazione delle aree non idonee all’insediamento di impianti eoloci (di seguito un estratto)

    PROPOSTA di
    PIANO AMBIENTALE ED
    ENERGETICO REGIONALE

    A.3 Allegato 1
    Aree non idonee agli Impianti Eolici

    d) Le aree di valore estetico percettivo la cui immagine è storicizzata, ricadenti all’interno di coni e
    bacini visivi

    Un caro saluto
    arch. Cosetta Bernini – Padova

  4. E’ chiaro che senza una fonte economica di energia,( come è stato il petrolio negli ultimi 50 anni dalla fine della seconda guerra mondiale), il mondo è destinato a scomparire. Si spera soltanto che procedano le ricerche nel nucleare, pur bloccando la costruzione delle attuali centrali nucleari troppo rischiose, e che si pervenga ad una sorgente di energia semplice,poco costosa e generalizzata(cioè senza monopoli!). Abbandonare certe fonti energetiche definite verdi è un obbligo perchè sempre inquinanti e che trasferiscono il problema alle generazioni future. La Gente si deve svegliare: sobrietà di vita, rifiuti zero, niente inquinamenti e, partecipando,fare una scelta di politica economica della decrescita felice…..( Serge Latouche, per saperne di più!)

  5. Fermi tutti!!!almeno a dopo che la ” unica al mondo”, Matera sarà Città europea della Cultura…poi, all’Italiana, fatene cosa volete!
    Desolatamente…Dario Milano

  6. Basta con l’eolico, vera truffa “verde”italiana! Si pensasse invece a risparmiare energia.

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