Valle Grotari (Udine): la riserva naturale diventerà un porto turistico?

A Marano Lagunare, comune di circa duemila anime della provincia di Udine, esiste uno dei più significativi esempi di come una piccola e abbandonata zona umida di circa 12 ettari, possa diventare uno straordinario rifugio per la biodiversità e le espressioni più interessanti della naturalità della zona.

Valle Grotari, posta a ridosso dell’abitato, è una vecchia valle da pesca spontaneamente tornata ad essere una riserva naturale a canneti, diventando un rarissimo esempio  di habitat naturale.

La zona lagunare fu creata negli anni ’30 del secolo scorso per terminare la sua funzione verso gli anni ’70.  Negli successivi anni ’80-90, la zona subì marginali interventi di urbanizzazione, ma ancora oggi è visibile la sua conformazione a vasto canneto con la presenza di prugnoli lungo le rive di pozze poco profonde e  stagnanti. Secondo la sezione Wwf del Friuli Venezia Giulia, in questa Valle troverebbero rifugio, circa, 170 specie di uccelli (di cui 30 regolarmente nidificanti), tra le quali troviamo l’oca selvatica, il Cigno reale, Falco di palude, Airone rosso e Airone cenerino. Al momento la valle risulta compresa in un’Important Bird Area (IBA) ed è adiacente al Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS) “Laguna di Grado e Marano”.

Il Tarabusino, una delle specie di uccelli presenti a Valle Grotari

Lo stesso Wwf denuncia, però, il progetto da parte del Comune di Marano di vendere l’area ai privati, i quali realizzerebbero un porto di circa 300 posti barca, con relativo insediamento abitativo di alberghi e strutture ricettive per il turismo.

L’associazione ambientalista chiede perciò che l’area venga assoggettata a idonee misure conservative,  diventando parte organica del sistema di aree protette regionali, per poter così continuare ad assolvere la sua eccezionale funzione di presidio della biodiversità lagunare. La questione risulta “aperta” già da tempo; difatti così si legge in uno stralcio d’ articolo sul quotidiano ” Il Messaggero Veneto” datato 19 maggio 2011:

“…Intanto ieri il Wwf ha inviato alla Commissione Europea il reclamo in opposizione alla procedura che ha approvato il Piano dei Porti, la cui attuazione porterà alla distruzione dell’oasi faunistica. Il Wwf, denuncia infatti che martedì, ci sarebbe stata l’apertura, ad opera di personale incaricato dall’amministrazione comunale, della chiavica che separa la valle dalla laguna, con il conseguente ingresso dell’acqua salmastra dalla laguna e l’alzarsi del livello dell’acqua di oltre un metro: “Qualcuno – attacca l’associazione -, su evidente disposizione programmata, ha operato in maniera irresponsabile nel momento più delicato per gli uccelli, ossia quello della riproduzione e cova. Con l’apertura della chiavica molti nidi sono già stati danneggiati o addirittura sommersi, a grave danno delle specie di falco di palude, tarabusino, airone rosso, basettino, germano reale, moriglione, folaga, oca selvatica ecc.. Ma non solo! L’acqua salmastra sta spazzando via la ricca fauna di anfibi (rane verdi, raganelle, ululoni, tritoni, elementi primari della catena alimentare di vari aldeidi.”

Per tornare a tempi più recenti, troviamo su un’altro quotidiano locale ” Il Piccolo” di Trieste, un articolo datato 14 giugno 2012, dove si legge l’interessamento alla questione da parte del Ministero dell’Ambiente:

” Pur considerando che valle Grotari risulta esterna ai siti della rete Natura 2000, si invita codesta Autorità a voler aggiornare questo Ufficio in merito a eventuali azioni di tutela poste in essere per le specie ornitiche inserite negli allegati della Direttiva “Uccelli” e per le specie, gli habitat e gli habitat di specie elencati nella Direttiva 92/43/Cee»: si legge nella nota inviata dal ministero dell’Ambiente il 28 maggio al Servizio caccia, risorse ittiche e biodiversità della Regione, dopo le segnalazioni giuntegli dal Wwf regionale. Il Wwf puntava il dito sull’immobilismo della Regione e del Comune di Marano, a fronte dei danni ambientali provocati dall’apertura di una chiavica che dal 17 maggio 2011 sta facendo entrare acqua salata della laguna nell’ex-valle da pesca. «La nota del ministero – osserva il Wwf – suona come una “reprimenda”: la Direzione generale per la protezione della natura e del mare chiede alla Regione non solo di sapere cosa si sta facendo per impedire i danni in Valle Grotari, ma anche di avere chiarimenti sulla procedura di Via per il progetto di darsena nell’ex valle da pesca, in presenza di un’area Sic limitrofa e dell’habitat “Lagune Costiere”». Il Wwf ribadisce le preoccupazioni e i solleciti, anche in ordine alla procedura di Via”.

Una bella nidiata di Airone Cenerino a Valle Grotari

Anche la politica trova chi si è mosso a favore per la conservazione della valle, specialmente nella figura dell’eurodaputato Andrea Zanoni (IdV) che lo scorso aprile ha presentao un’interrogazione parlamentare per chiedere all’Ue di inserire l’area tra i siti protetti SIC e ZPS per sottrarli alla costruzione di alberghi e residenze turistiche:

“Questo piano, nonostante il riscontro di incidenza negativa, è stato approvato dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2004, con la prescrizione di banali forme di compensazione”, spiega Zanoni che ricorda la straordinaria importanza ambientale e faunistica dell’area. “Si tratta di uno dei pochi fragmiteti del Nord Adriatico di ampia estensione non soggetti a marea e con una ricca fauna anfibia”, aggiunge l’Eurodeputato…Per questo motivo l’inclusione dell’area di Valle Grotari nei siti SIC e ZPS salverebbe tutto questo patrimonio naturale dall’ennesima colata di cemento che le amministrazioni locali sono pronte a riversare”, conclude Zanoni, ricordando che anche il WWF ha presentato una denuncia a riguardo alla Commissione europea il 19 maggio 2011.”

Insomma ancora una volta ci troviamo di fronte ad una contesa tra chi lotta per tutelare il paesaggio e le sue risorse e chi intende stravolgere il territorio per sviluppare il turismo e le sue strutture.

 

3 commenti

  1. BASTA CEMENTO!!! Non avete il diritto di distruggere quello che e’ patrimonio di TUTTI: LA NATURA!!!

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