Respinto il censimento del cemento a Mondovì, città del cuneese in continua espansione

Il censimento degli immobili sfitti e/o non utilizzati assume vitale importanza per una città “dispersa” come Mondovì: la nostra città ai piedi delle Alpi Liguri si sta espandendo continuamente con nuove costruzioni e il suo centro storico è ormai scarsamente abitato e frequentato.

Il PRGC del 2004 che sta regolando tutto questo prevedeva un incremento di popolazione di circa il 30%, dato smentito dall’andamento demografico fino ad oggi.

Ci pare molto importante invertire la rotta, partendo quindi da un conteggio del “fabbisogno immobiliare” della città, al quale dovrebbe seguire una campagna di recupero edilizio degli edifici esistenti.

Ci sarebbero anche ricadute economiche positive: il mantenimento o l’aumento del valore immobiliare degli edifici ristrutturati, la generazione di lavoro per imprenditori e artigiani qualificati.
Panoramica zona Mondovì (CN), zona Altipiano
Ci sono altri due casi urbanistici che monopolizzano l’attenzione e le spese del Comune di Mondovì e riguardano il nucleo storico della città: una collina sulla quale sorge il suggestivo quartiere di Piazza.

L’ex collegio e le villette

Sotto la punta del versante sud di questa collina sorge un ex collegio realizzato negli anno ’50- ’60 che occupa una superficie di 16.315 metri quadrati, visibile anche a grande distanza. Fu acquistato da una impresa privata, la quale oltre a “ristrutturare” questo orribile edificio, prevede la costruzione di una serie di villette sul fianco della collina retrostante all’edificio, oltretutto ancora più a ridosso dei bastioni che circondano il centro storico di Piazza di quanto non sia già, otticamente, il gigante dell’ex-Collegio. Siamo sicuri che un intervento di questo tipo comprometterà per sempre l’integrità e il valore paesaggistico della collina, sia dal punto di vista naturalistico, essendo la zona boscosa, sia dal punto di vista del senso storico del tessuto edificato e delle mura.

Il polo scolastico

L’altro improvvido intervento è quello del “polo scolastico”, previsto in zona adiacente al complesso Madonnina, anch’esso a ridosso delle mura storiche, destinato ad ospitare la scuola Media e la scuola dell’Infanzia del quartiere, che si dovranno spostare dalle attuali sedi. La struttura del Polo sarà con ogni probabilità sovradimensionata rispetto alle più rosee previsioni di utilizzo da parte della popolazione scolastica del quartiere. Ciò che si contesta, in questo caso è: la collocazione in un quartiere di scarso popolamento; il mancato riutilizzo di altre strutture abbandonate ma facilmente recuperabili ad uso scolastico con una buona ristrutturazione specializzata; il costo altissimo dell’opera che attualmente è di circa 7 milioni e mezzo di euro.

Nella allegata lettera di Italia Nostra si lamenta ancora: il mancato riscontro alle successive osservazioni al piano parcheggi di Mondovì Piazza e al polo scolastico di piazza d’Armi, alle più recenti sulla variante strutturale del P.R.G.C.  relativa al collegio “La  Madonnina”, rilievi tutti volti a richiedere la garanzia del rispetto e della tutela del patrimonio paesaggistico, ambientale e identitario della Città dalle paventate minacce dovute, da una  parte, al degrado di significative parti dei centri storici, dall’altra, all’ingiustificata proliferazione delle nuove edificazioni, si è presa visione dello stato di attuazione dello strumento urbanistico.
Si conferma, a nostro avviso, il suo sovra dimensionamento e la dubbia capacità di rispondere alle effettive esigenze della comunità monregalese.
[…]
Prendendo a prestito l’einaudiano “CONOSCERE PER DELIBERARE!”, chiediamo di procedere ad un monitoraggio del P.R.G.C. per verificare la necessità e l’urgenza, da noi fortemente auspicata, di un suo immediato ripensamento e ridimensionamento.
[…]
In merito alla questione del Censimento, alcuni aderenti  al forum nazionale hanno avanzato precisa richiesta ai Consiglieri di opposizione, che   hanno presentato un Ordine del Giorno volto ad impegnare l’Amministrazione alla compilazione della scheda. Riportiamo di seguito in estrema sintesi l’esito della votazione.
In data 1 ottobre 2012, l’ordine del giorno è stato discusso, durante la seduta del Consiglio Comunale e i consiglieri, si sono espressi con chiamata nominale:
voti contrari 10, corrispondenti alla maggioranza
voti a favore 6, corrispondenti all’opposizione

Vogliamo comunque proseguire nel nostro impegno di cittadinanza attiva nella difesa del paesaggio.

In allegato  la  delibera del Consiglio Comunale, con l’ordine  del giorno lettera della sezione locale di Italia Nostra, inoltrata al sindaco di Mondovì, in Febbraio 2012

Coordinamento locale del Monregalese

3 commenti

  1. Che ne penso? che purtroppo la “democrazia” ostacola ogni forma di resistenza alla distruzione del mondo (avendo viaggiato un pò in Europa, ho avuto la percezione che simili problemi siano comuni un pò a tutti i popoli) perchè gli elettori scelgono una persona o un partito ma non una linea politica: sempre ammesso e non concesso che agli elettori importi qualcosa delle problematiche climatico-ambientali, essendo solo disposti a piangersi addosso (quasi con malcelato compiacimento narcisistico negativo) quando succedono i disastri o le crisi economiche.

    Inoltre, gli associazionisti ecologici, ovunque identificati come esseri stravagnati, asociali, anarchici, settari, apocalittici se non addirittura “semi terroristi”, restano una minoranza, per di più disunita.

    Non capisco come non si possa comprendere che costruire senza una idea di sviluppo ovunque e dissennatamente, con la furia solo di coprire terreno/territorio danneggia gravemente l’economia, se non altro perchè depaupera il patrimonio dei possessori dei beni immobili “vecchi” e fa scendere i prezzi degli immobili.

    Un problema fra i tanti, di quelli che si originano da questa scombinata assunzione di “modello metropolitano”, più asiatico, da quel che so, che occidentale.

    Ciò che ha per secoli caratterizzato il suolo italico, a parte la sue estrema fragilità, è la concentrazione delle differenze ambientali (tutte in sostanza distrutte eppoi trattate alla stregua delle periferie di Caracas o Città del Messico) in uno spazio ristretto tra mari e monti, con le contraddizioni tra spazi limitrofi in apparenza stridenti ma che costituivano la vera potenziale ricchezza, proprio per la loro unicità, di questo martoriato territorio.

  2. Sono nata ed abito da sempre in questa città. L’espansione urbanistica che sta subendo da anni è spaventosa. Ieri passeggiando a pochi passi da dove abito ho visto sventolare la bandiera italiana sui tetti di due mostri di cemento da poco edificati. La bandiera sul tetto vorrebbe significare un momento di gioia nel momento in cui viene terminato il tetto della casa.
    In questo caso le bandiere sventolano miseramente…quasi a dire…ahinoi, dobbiamo pure sventolare per festeggiare la vittoria del cemento sull’ambiente. Che tristezza ragazzi. Tutti questi alloggi solo per far giro economico. Così poi la gente fa i mutui per comprare le case e le banche stanno allegre.
    Ma non si potrebbe fare girare lo stesso l’aconomia e l’impresa evitando nuove costruzioni ma coibentando, restaurando, ristrutturando quello che già esiste? Se venite a Mondovì venite a vedere che cos’è la ex caserma della finanza e se non potevano essere quegli edifici e lo spazio circostante, che cadranno in abbandono totale, il nuovo POLO SCOLASTICO. E’ follia pura pensare quello che si andrà a fare con un luogo e spazi già predisposti ed ideali come quelli.
    Sono triste ed arrabbiata.

  3. Che la storia dimostra , e la situazione di Taranto attuale ne è una prova, che a vincere sono sempre gli stessi, gli interessi di chi trae profitto e la corruzione degli amministratori, anche se spesso qualcuno finisce in galera, ce ne sono a milioni a piede libero.Quante sono le Associazioni e i Comitati civici in Italia? Migliaia ! Con una pubblica amministrazione che svolgesse il proprio lavoro, non ce ne sarebbe bisogno. E quindi ? ….

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