L’eolico selvaggio mortifica paesaggi e natura del film “Io non ho paura”

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Il proliferare selvaggio di impianti per la produzione di energia eolica sta deturpando i paesaggi portati alla ribalta dal film “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores. E’ la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) a lanciare l’allarme.

Il territorio in questione è quello tra la Puglia e la Basilicata: dalla valle dell’Ofanto al massiccio del Vulture, fino alla valle Bradanica. Questi territori, caratterizzati da distese di grano a perdita d’occhio, panorami ben conservati, oltre a masserie e testimonianze della civiltà rurale, avevano incantato Salvatores, convincendolo a farne la location del film tratto dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Un film che, tra le altre cose, ha ottenuto il riconoscimento di “Opera di Interesse Nazionale” dal Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, a suggellare anche la valenza delle splendide campagne lucane che ne hanno fatto da sfondo.

Oggi sono passati dieci anni dalle riprese di “Io non ho paura” e in questo intervallo di tempo s’è scatenata una corsa selvaggia all’eolico. Una corsa che, benedetta da anni di accondiscendenza acritica verso qualsiasi forma di energia rinnovabile, sa tanto di speculazione.

Dove dominavano campi dorati e scorci di una bellezza rurale e incontaminata, ora sorgono centinaia di torri eoliche, con le loro pale gigantesche a rappresentare non solo una bruttura paesaggistica, ma anche una minaccia per molte specie di volatili.

Tutto questo ha portato Enzo Cripezzi del coordinamento LIPU per la Puglia e la Basilicata ad affermare: “Ancora una volta, l’ennesima, siamo a chiedere uno stop immediato all’inaccettabile foraggiamento finanziario dello Stato per queste ulteriori mattanze territoriali, inutili e perfino dannose anche per la stessa lotta ai gas serra, come dimostrato con alternative inoppugnabili. In un momento di crisi come questo è ancor più imperdonabile, qualunque decisore politico dotato di buon senso direbbe: BASTA! L’eredità immorale lasciata da centinaia di pale già disseminate è più che sufficiente per riflettere sulle follie compiute”.

Di seguito, il link al video-appello del coordinamento LIPU per Puglia e la Basilicata, con un’introduzione che mostra spezzoni del film “Io non ho paura”:

http://www.youtube.com/watch?v=zYVD46DNxnQ

e un link di approfondimento sulla questione-eolico:

http://www.lipucapitanata.it/index.php/speciale-eolico-selvaggio/

Roberto Caravaggi

3 commenti

  1. SI TRATTA DI SALVARE UN PAESAGGIO INCREDIBILMENTE BELLO, UN PAESAGGIO DA FILM CON INFINITI MOZZAFIATO, HABITAT DEL CUORE PER TUTTI NOI!
    GRAZIE ENZO! CON PERSONE MERAVIGLIOSE COME TE C’E’ANCORA SPERANZA!

  2. Sono d’accordo con l’articolo completamente. Chi devasta il territorio e deturpa il paesaggio non può denominarsi ambientalista od ecologista. Anche le energie rinnovabili se non fatte con criterio e in maniera sostenibile e di piccola taglia, sono una rovina per l’ambiente e la biodiversità, oltre che per il magnifico paesaggio italiano che è unico al Mondo.

  3. Ringraziamo ENZO CRIPEZZI ,per questa eccezzionale testimonianza di come si distrugge un paesaggio con la complicità delle istituzioni in nome delle energie rinnovabili ed in particolare dell’ eolico industriale. Speriamo che serva da monito ,per altre parti di questa bellissima ITALIA,per tutti quelli come noi che fin dall’inizio avevamo preso una posizione contraria ,mirata esclusivamente a cercare di tutelare il territorio ed evitare speculazioni ed abusi ,eravamo derisi è paragonati ad dei moderni “DON CHISCIOTTO”….
    Purtroppo non eravamo dei falsi profeti,il tempo galantuomo ci ha dato ragione,ma resta una amarissima consolazione,vedere lo scempio che che continua ha perpetuarsi sotto i propi occhi,con l’indifferenza dei cittadini è la vera vergogna…..

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