Qualcosa si muove per la “Transiberiana d’Italia”

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“Adelante, con juicio” – parafrasando Manzoni ne “I Promessi Sposi”, i comitati promotori della petizione per salvare la linea ferroviaria Sulmona-Carpinone, nota come la “Transiberiana d’Italia”, esprimono cauto ottimismo circa gli ultimi sviluppi della vicenda che avevamo raccontato in un precedente articolo.

La novità più importante è che la “Transiberiana d’Italia” passa di mano, con la Fondazione F.S. che si occuperà di organizzare corse speciali di treni storici. Il primo assaggio, in questo senso, si è avuto nel fine-settimana del 17-18 maggio scorso, quando – in occasione delle “giornate dei treni storici” – sono state realizzate alcune corse di convogli lungo la tratta ridotta da Sulmona a Castel di Sangro.

Un piccolo segnale di ottimismo, cui si aggiunge la notizia che stanno procedendo i lavori di sostituzione delle traversine e di stesura della ghiaia tra i binari nella tratta molisana della linea, ed in particolare tra Carovilli e Vastogirardi.

Intanto la petizione per salvare la “Transiberiana d’Italia”, ed evitare di veder smantellata una linea ferroviaria unica dal punto di vista paesaggistico e dall’enorme potenziale turistico, resta aperta. Sono più di 2000 le firme attualmente raccolte, ma l’obbiettivo è quello di andare avanti e tenere alta l’attenzione su questa vicenda, almeno fino a quando non ci saranno comunicazioni ufficiali e atti concreti che testimonino la volontà di dare un futuro alla Carpinone-Sulmona.

“Questo progetto è riuscito nell’intento di coinvolgere attivamente molte persone e per noi è già una grandissima vittoria. Continuate a diffondere gli aggiornamenti attraverso i vostri canali social” – è l’appello di Gianluca Di Lonardo, promotore della petizione. “Mantenere alto l’interesse e continuare ad informare, questi sono i metodi giusti per fare in modo che la memoria storica della Carpinone-Sulmona non cada nel dimenticatoio”.

Per chiunque fosse interessato a rimanere aggiornato sugli sviluppi della vicenda, l’invito è a seguire il profilo “Le rotaie Molise”, presente sia su Facebook che su Twitter. Di seguito, invece, riportiamo il link all’estratto-video realizzato in occasione delle “giornate dei treni storici” del 17-18 maggio scorso:

E infine, il link alla petizione per salvare “la Transiberiana d’Italia” e quello al nostro precedente articolo:

https://www.change.org/it/petizioni/dario-lo-bosco-pres-rfi-mauro-moretti-a-d-f-s-giovanni-chiodi-pres-reg-abruzzo-paolo-di-laura-frattura-pres-reg-molise-ministro-maurizio-lupi-ministro-massimo-bray-salvaguardare-la-tratta-carpinone-sulmona-come-patrimonio-territoriale

http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/?p=9461

 

Roberto Caravaggi

3 commenti

  1. “E’ in atto un processo che dovrebbe condurre alla cancellazione di 5.000 km di rete ferroviaria dalla scena nazionale, ritenuti improduttivi ed eccessivamente costosi. Nel corso degli ultimi anni si stanno operando scelte pericolose in tal senso. In Piemonte, tanto per dare un esempio, sono state chiuse 483 km di linee ed in altre regioni si sta perseguendo un disegno analogo.
    La strategia in atto mira ad impoverire i servizi in modo da disaffezionare i viaggiatori e giustificare poi i tagli in rapporto alla domanda decrescente; si confida inoltre nella scarsa capacità di reazione delle popolazioni locali. Si chiudono le stazioni e si lasciano al degrado (lungo la linea ionica la situazione è da vergogna); si utilizzano treni vecchi, sporchi, soggetti a frequenti guasti; si riducono i servizi (corse soppresse, mancanza di coordinamento, ritardi, ecc.); si vessano i viaggiatori (assenza di informazioni, multe pesanti, zero assistenza), si riduce la manutenzione ordinaria sull’infrastruttura e sui veicoli (gli incidenti sono aumentati e il rischio per viaggiatori e ferrovieri è cresciuto significativamente negli ultimi anni). Un altro tipo di azione consiste nel rompere l’unità della rete; ed ecco allora la scelta di cancellare anelli significativi come i servizi ferroviari fra Sibari e Metaponto (taglio Calabria-Puglia) o fra Catanzaro Lido e Lamezia Terme (taglio Tirreno-Ionio). L’obiettivo è evidente: isolare sempre più le linee ritenute meno importanti, togliendo attrattiva al trasporto ferroviario e penalizzandone l’accesso e, non appena possibile, far cessare l’esercizio. Il rischio è elevato, si accentuerebbe la marginalizzazione economica e sociale di intere aree regionali in tutta Italia. E’ più che mai necessario organizzare l’iniziativa in difesa e per il rilancio delle ferrovie regionali e interregionali”-COMUNICATO DEL CIUFER
    SALVIAMO LA RETE FERROVIARIA ITALIANA NELLE SUA INTEREZZA, PRETENDIAMO UN SERVIZIO DIGNITOSO AL SERVIZIO DI TUTTI I CITTADINI , DEI PENDOLARI E DEI TURISTI E NON SOLO DEI MONTEZEMOLO DI TURNO!NON LASCIAMOCI TOGLIERE LE NOSTRE STAZIONI CHE DEVONO TORNARE AD ESSERE I SALOTTI,I PUNTI DI INCONTRO E DI RITROVO DELLE NOSTRE CITTA’ E DEI NOSTRI PAESI!

  2. Le ferrovie sono il cardine dei trasporti terrestri e la cosa è ancor più evidente quando si tratti di attraversare zone impervie e flagellate da condizioni meteorologiche sovente avverse, il che rende problematico, se non impossibile l’uso del mezzo stradale. La linea Sulmona Carpinone merita tutti gli adeguamenti affinché siano possibili le prestazioni offerte dalla tecnica moderna e torni ad essere parte dell’itinerario trasversale Pescara – Napoli, oltre che collegamento a carattere locale e per le stazioni di montagna, specie nella stagione sciistica. Naturalmente, iniziative come i treni turistici, che, guarda caso, sono sempre pieni, non possono fare altro che illustrare e divulgare le potenzialità della linea.

  3. L’ANTICA BELLEZZA ITALIANA CORRE ANCHE SULLE ROTAIE DEL MOLISE!SALVIAMO LA TRANSIBERIANA!

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