Salviamo Caldarosa e la Basilicata!

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Appello-proposta di cittadini, per una repubblica realmente democratica, fondata sul lavoro ma sul lavoro che doni vita, speranza e non morte! Il lavoro è un valore essenziale che non può essere subordinato a logiche distruttive ed impattanti per il futuro di tutti. Il lavoro è un patrimonio comune fondamentale! SALVIAMOLO! Insieme alle nostre vite e ai nostri habitat!

SALVIAMO QUINDI CALDAROSA E LA BASILICATA!   SALVIAMO L’ITALIA!

caldarosaOggetto: l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, non sul cemento e sul petrolio! Il lavoro si crea con la ricchezza della bellezza italiana, nel rispetto dei preziosi contesti storici e naturalistici che abbiamo ereditato e soprattutto nel rispetto delle persone, delle piante e di tutti gli esseri viventi che vi abitano!  Salviamo quindi i pascoli biologici, i boschi e le sorgenti di Caldarosa, la terra di Basilicata, dal” Progetto Eni Caldarosa” (esso prevede la perforazione dei pozzi Caldarosa 2 e 3 con relativi impianti ed oleodotto) e dalla prosecuzione di un’assurda ed incontrollata attivazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica ed eolica che sta violando irrimediabilmente gran parte del paesaggio lucano.

Onorevoli Ministre/i, Presidenti, Assessora/i,Il”Progetto Eni Caldarosa”, oggetto di una procedura di V.I.A. regionale ancora in corso, ha già ricevuto il parere contrario della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata ed il no paesaggistico del competente Ufficio Regionale in quanto va ad incidere in prossimità di Siti di Interesse Comunitario (SIC) e di Zone di Protezione Speciale (ZPS), censiti dalla Rete Natura 2000.

Tra queste aree, tutte di straordinaria valenza paesaggistica, quelle a più alto rischio sono il SIC IT9210170 “Monte Caldarosa”, ubicato ad una distanza minima di 680 metri dall’area pozzi “Caldarosa 2/3″, la ZPS IT9210270 “Appennino Lucano, Monte Volturino”, ubicata ad una distanza minima di 103 metri dalla sudddetta area. Distanze inferiori a quelle previste dalle stesse misure di salvaguardia della Rete Natura 2000, emanate dalla Regione Basilicata (BUR n.23 del 1 agosto 2012), e al relativo” divieto di nuove attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi all’interno dei siti Rete Natura 2000 (ZPS e ZSC) e in una fascia di rispetto pari a 1 km (1000 m) esterna ai suddetti”.

Caldarosa in quanto luogo compreso e tutelato dalla Rete Natura 2000, il principale strumento della politica ambientale dell’Unione Europea per la conservazione delle biodiversità, non dovrebbe essere sede idonea neppure per impianti eolici e fotovotaici! Non meno rilevante è l’esigenza di ridurre il consumo di prezioso suolo agricolo!

Questo bellissimo paesaggio di montagna consente infatti la prosecuzione di una preziosa economia rurale in quanto esso si integra perfettamente con molti prati che, da generazioni, sono stati conservati a scopi agro-pastorali (coltivazione, sfalcio, pascolo) costituendo la principale fonte di reddito per le famiglie che ivi risiedono e lavorano producendo ottimi prodotti agricoli e caseari in un contesto di irrinunciabile valore identitario.

TALI MOTIVI CI PAIONO SUFFICIENTI PER ESPRIMERE LA NOSTRA FERMA CONTRARIETÀ:

  • al progetto”Sviluppo Caldarosa” che avrebbe innegabili e negative ricadute sull’ecosistema e sulle biodiversità ivi presenti e parcellizzerebbe l’area cancellandone altresì habitat essenziali;
  • al consumo di territorio e di suolo pregiato nella sua interezza, naturalistica e agricola e alla perdita di un paesaggio irripetibile e unico;
  • all’utilizzo indebito di una biodiversità per scopi industriali e commerciali; alla distruzione del delicato sistema sorgentizio dell’area in una regione ricca di siti di Rete Natura ma già fortemente inquinata da attività produttive ad elevato impatto ambientale e dall’intensa attività di ricerca e di estrazione degli idrocarburi con gravissime ripercussioni riscontrabili sulla salute dei cittadini, in perenne attesa di un sistema di monitoraggio dei valori ambientali, serio, credibile, trasparente, partecipato e di un registro dei tumori.

Andrebbero compresi  meglio, ad esempio, gli effetti sulla salute provocati  dal termovalorizzatore Fenice, dall’industria chimica della Valbasento e dal trattamento dei reflui petroliferi prodotti in Val d’Agri e smaltiti in Valbasento classificata fra i 44 S.I.N. da bonificare dall’Istituto Superiore di Sanità che ivi rileva anche un “eccesso, se pur impreciso, della mortalità per tumore del polmone”ed una “ mancanza di studi analitici nel territorio che suggerisce e raccomanda un approfondimento della contaminazione ambientale e dello stato di salute della popolazione“(Rapporto del Progetto”Sentieri”). Occorrerebbe rendere più trasparenti le connessioni fra attività estrattive e patologie respiratorie e cardio-vascolari ed il progetto V.I.S. (valutazione di impatto sanitario), avviato in questi giorni nei Comuni lucani di Viggiano e di Grumento Nova grazie ai cittadini attivi, segna un notevole progresso in tale direzione.

CHIEDIAMO QUINDI, PARTENDO DAL CASO-SIMBOLO DI CALDAROSA, DI RIMETTERE IN DISCUSSIONE L’AZIONE DI “SVILUPPO” AVVIATA IN QUESTA REGIONE CON L’OBIETTIVO di mantenere così il massimo rispetto per un ecosistema fondamentale per il futuro di tutti noi ed in linea con l’urgente necessità di fermare il consumo di suolo e di terreni liberi e di non compromettere ulteriormente e definitivamente il nostro bene piu’prezioso: l’acqua!

Servono linee guida ed indirizzi precisi,coerenti e condivisi per un saggio e sano governo del territorio che non puo’ e non deve supportare altri sfruttamenti intensivi, ingiusti e non giustificabili neppure dalle paure e dalle incertezze causate dell’attuale crisi economica.

GLI SFRUTTAMENTI SELVAGGI DI QUESTI ANNI NON HANNO INFATTI RISPARMIATO ALLA BASILICATA L’UMILIANTE CONDIZIONE DI REGIONE ITALIANA TRA LE PIU’ POVERE! Raddoppiare la produzione di idrocarburi non è affatto un’opportunità e, non solo per la Lucania, ma per il Paese intero, per la sua crescita economica e per la sua competitività che non non possono e non devono più prescindere dalle esigenze di sostenibilità ambientale !

Occorrono scelte politiche ed economiche di più ampio respiro, capaci di guardare al passato ed al futuro per realizzare un presente più accettabile per tutti. Con la logica emergenziale e miope dei raddoppi, delle velocizzazioni, dei tagli e delle semplificazioni, fatti sul filo del rasoio pur di raggiungere subito una qualche credibilità interna ed internazionale, non si aiuta l’Italia, la si affossa definitivamente!

Abbiamo nella nostra storia e nella nostra antica bellezza di paesaggi e di arte tali e tante ricchezze che vanno colte come preziose opportunità di crescita culturale ed economica da mettere in rete con intelligenza e sensibile lungimiranza. La Basilicata ha già sacrificato la sua incontaminata bellezza all’altare delle royalties, simbolo ormai non di crescita ma di clientele e di illegalità diffusa e di questo anche il Governo deve prendere atto!

Esprimiamo la nostra fiduciosa speranza che si possa finalmente concretizzare quell’intesa programmatica, stipulata nel 2011 fra il Ministero dei Beni Culturali, quello dell’Ambiente e la Regione Basilicata, per l’attuazione sinergica, in base all’articolo143 del D.Lgs. n.42 del 22- 01- 2004, il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, di un Piano Paesaggistico Regionale che definisca chiaramente le priorità e gli obiettivi della tutela del nostro territorio a garanzia dell’identità del paesaggio di un futuro possibile e sostenibile per l’intera comunità.

Evidenziamo inoltre che nell’ottobre 2013 è stata completata l’attività del gruppo di lavoro interistituzionale tra Regione e Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, istituito nell’ambito della suddetta “Intesa  per la individuazione delle aree non idonee alla localizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” D.M. 10/09/2010 e che il relativo documento, approvato da parte del Comitato Tecnico di copianificazione, è stato trasmesso al Presidente della Regione Basilicata ed all’Assessore all’Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità in data 14/11/2013.

Sarebbe, quindi, auspicabile conoscere quali iniziative la nuova Giunta Regionale vorrà assumere, per rendere effettivamente efficaci tali disposizioni, assolutamente indispensabili per definire i nuovi orizzonti della programmazione energetica in materia di fonti rinnovabili ed evitare ulteriori scempi ed offese ad habitat così delicati e preziosi. Siamo convinti che gli stessi obiettivi di produzione di energia elettrica rinnovabile possano essere raggiunti promuovendo l’installazione della medesima potenza di picco su edifici residenziali e industriali, dove tra l’altro è già presente la rete elettrica e non vi è necessità di posa di infrastruttura di protezione e di sorveglianza.

RICHIAMIAMO LA NUOVA DIRETTIVA UE DEL 12/02/2014CHE DISCIPLINA IN MANIERA PIU’RIGOROSA GLI AMBITI DELLA PROCEDURA V.I.A APRENDO MAGGIORI SPAZI ALLA PARTECIPAZIONE DI CITTADINI E DI ASSOCIAZIONI SU QUESTI TEMI FONDAMENTALI PER LA SALUTE E LA VITA DI TUTTI,RICORDANDO ANCHE LE ALTRE DIRETTIVE IN MATERIA (DIRETTIVA”HABITAT”92/43;DIRETTIVA”UCCELLI”79/409 OGGI 2009/147; DIRETTIVA 2000/60″PIANO GESTIONE DELLE ACQUE”;DIRETTIVA 2006/118″PROTEZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANE DALL’INQUINAMENTO E DAL DETERIORAMENTO”).
APPELLANDOCI ALLA CONVENZIONE EUROPEA SUL PAESAGGIO E ALLA CONVENZIONE DI AARHUS, RICHIAMIAMO LA NORMATIVA NAZIONALE IN MATERIA(D.L.30 DEL16/03 2009; D.P.R 08/12/2007 INERENTE L’ISTITUZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELL’APPENNINO LUCANO VAL D’AGRI LAGONEGRESE;D.M.23 /01/2012 RELATIVO ALLE VARIAZIONI DEL PROGRAMMA CONCESSIONE VAL D’AGRI; D.L.152 DEL 3 /04 /2006) ED ALCUNE LEGGI DELLA REGIONE BASILICATA (L.R.47 DEL 14/12/1998 CHE DISCIPLINA LA V.I.A.;L.R. 42 DEL 22/05/1980 CONCERNENTE” LA CLASSIFICAZIONE DEL MONTE CALDAROSA COME BIOTOPO NEL PROGETTO BIOITALY “; L.R. 50/1993 CHE DISPONE IN “MATERIA DI BENI CULTURALI,AMBIENTALI E PAESISTICI”) NONCHE’ L’INNOVATIVA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL’ABRUZZO DEL 15/04 /2014 IN MATERIA DI TUTELA DEL PAESAGGIO E DI CONTENIMENTO DEL CONSUMO DI SUOLO.

RIBADENDO CON FORZA LA NOSTRA FERMA CONTRARIETA’ A QUALSIASI IPOTESI DI RADDOPPIO DELLE TRIVELLAZIONI PER I MOTIVI GIA’ ENUNCIATI, CHIEDIAMO, PER LE STESSE RAGIONI, UNA MORATORIA IMMEDIATA sulle attività di introspezione e di trivellazione petrolifere, sulla installazione di impianti fotovoltaici ed eolici e di centrali a biomasse nelle biodiversità e nelle zone ad esse pertinenti ed in quelle agricole .

AUSPICHIAMO L’APPROVAZIONE URGENTE DEL PIANO PAESAGGISTICO.

Ulteriori rinvii nell’approvazione di un dignitoso e condiviso Piano Paesaggistico Regionale consentirebbe la criminale prosecuzione di quella politica cinica e miope che ha martirizzato il prezioso paesaggio lucano ed i suoi abitanti in nome di uno pseudo – sviluppo privo di una reale visione innovativa e lungimirante e connotato da crescenti tassi delle patologie da inquinamento ambientale.

UNA NUOVA POLITICA DI PROGRESSO ECONOMICO, SOCIALE E CIVILE richiede invece, adesso più che mai, un deciso cambiamento di rotta che non può e non deve assolutamente prescindere da una tutela del paesaggio che trovi i propri naturali corollari nello STOP al consumo del suolo e nella valorizzazione effettiva delle filiere agricole e zootecniche, sostenibili anch’esse, e nella fruizione intelligente e sinergica del patrimonio storico ed artistico. Ma è del resto evidente la necessità di una revisione sostanziale della intera economia nazionale secondo gli orientamenti espressi dall’Unione Europea che vanno in direzione di una grossa riduzione del consumo del suolo nell’ambito di una puntuale e generale pianificazione dell’uso del territorio in funzione di un futuro sostenibile.

IN QUEST’OTTICA, PER OVVIE RAGIONI, SAREBBE OPPORTUNO UN ESPRESSO DIVIETO AI COMUNI DI USARE GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE PER FINANZIARE LA SPESA CORRENTE ED URGENTE LA REDAZIONE ED ATTUAZIONE DI PIANI REGOLATORI A CEMENTO ZERO CHE PREVEDANO LA MANUTENZIONE, LA MESSA IN SICUREZZA, L’EFFICIENTAMENTO, SOPRATTUTTO IN CHIAVE  ENERGETICA, DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE PUBBLICO E PRIVATO GIA’ ESISTENTE, SOVENTE SFITTO O ABBANDONATO .

OTTO METRI QUADRATI DI SUOLO CONSUMATI AL SECONDO, 70 ETTARI AL GIORNO(ULTIMI DATI ISPRA), SONO DAVVERO TROPPI!E TRAGICI GLI EFFETTI DELLA CONSEGUENTE IMPERMEABILIZZAZIONE IN UN PAESE GIA’ DEVASTATO NEL SUO ASSETTO IDROGEOLOGICO DAL CEMENTO E DALL’ASFALTO DI GRANDI OPERE INUTILI ED IMPATTANTI!

PIU’ DI 160 KM DI COSTE INGHIOTTITE DEFINITIVAMENTE DAL CEMENTO DI VILLE E CONDOMINI PRIVATI E DA UN PULLULARE INGIUSTIFICATO DI PORTI ! VIADOTTI E CAVE, SEMPRE PIU’ NUMEROSI, SQUARCIANO LE NOSTRE MONTAGNE, IL NOSTRO SGUARDO, I NOSTRI CUORI! CAMPAGNE DEVASTATE DA ORRIBILI CAPANNONI INDUSTRIALI, DA INUTILI CENTRI COMMERCIALI CON I LORO PARCHEGGI INGOMBRANTI E DA SQUALLIDI QUARTIERI DORMITORIO!

PER NON PARLARE POI DELLA PERICOLOSITA’ DELLE ATTIVITA’ DI INTROSPEZIONE E DI ESTRAZIONE DI IDROCARBURI CONDOTTE IN ZONE AD ELEVATO RISCHIO SISMICO SENZA NESSUNA CONSIDERAZIONE  PER LE SACROSANTE ESIGENZE DI PROTEZIONE E DI SICUREZZA DI CHI IN QUESTE ZONE ABITA, VIVE , LAVORA! RIFIUTIAMO QUINDI OGNI POSSIBILE  SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE RELATIVE AL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PAESAGGISTICHE AL FINE DI AGEVOLARE UNA IPOTETICA RIPRESA DEL SETTORE EDILIZIO.

IDEA, QUESTA, TANTO VECCHIA QUANTO PERICOLOSA IN UN PAESE GIA’ MORTIFICATO DAL CEMENTO ILLEGALE E DA QUELLO BULIMICO DEI CONDONI. CHIEDIAMO INVECE COMPETENZE PIU DEFINITE E CERTE, CONTROLLI MAGGIORI PIU’ EFFICIENTI E COERENTI E LA PIENA ED ESCLUSIVA TITOLARITA’ DELLO STATO IN MATERIA DI TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO – ARTISTICO-ARCHITETTONICO-PAESAGGISTICO. IN UNA DEMOCRAZIA, ANCORA DEGNA DI TALE NOME, LE PERSONE CON I LORO BISOGNI ED I LORO DIRITTI VENGONO PRIMA DI QUALUNQUE ALTRO INTERESSE! PRIMA LA SALUTE, LA SICUREZZA, LA DIGNITA’! SENZA SE E SENZA MA E SENZA SPORCHI RICATTI SUL LAVORO!

LA VITA DELLE PERSONE E’ UN VALORE ASSOLUTO, NON NEGOZIABILE, NON SUBORDINABILE A OGNI SORTA DI CALCOLI E DI STRATEGIE! OCCORRE PREVENIRE ALTRI DISASTRI ED EVENTI LUTTUOSI!SERVE UN MONITORAGGIO COMPLETO E COSTANTE ED UN CONTROLLO  SERIO, IMPARZIALE E DI CARATTERE PREVENTIVO DEL TERRITORIO, DELLE  ATTIVITA’ PRODUTTIVE E DELLA GESTIONE E DELLO SMALTIMENTO DEI  RIFIUTI NELL’OTTICA DI UN RIGOROSO RISPETTO DEL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE !

Tutto questo però deve avere date e tempi certi per diventare un modus operandi davvero credibile e soprattutto utile ed efficace per la conservazione di ciò che ancora rimane e la prevenzione di altre distruzioni del nostro habitat già così gravemente compromesso. Ci auguriamo che ciò possa concretizzarsi nell’ambito di una seria inversione in senso ecologista dell’intera strategia di sviluppo del Paese che punti sulla definizione di un sistema energetico nazionale e di un sistema produttivo e di trasporti (incentrati questi ultimi sul potenziamento delle ferrovie e delle vie del mare) finalmente rispettosi delle preziose peculiarità della grande bellezza del nostri paesaggi, del nostro immenso patrimonio storico, artistico, archeologico, dell’unicità dei millenari saperi e sapori legati al territorio.

L’ARTICOLO 9 NON E’ UN OPTIONAL DA VECCHIA, NOSTALGICA CARTOLINA, MA E’ UN PRINCIPIO FONDAMENTALE DELLA NOSTRA, ANCORA VIGENTE, CARTA COSTITUZIONALE E, COME TALE, VA RISPETTATO ED ATTUATO!

Maria Vitacca-Associazione culturale “Articolo 9″( C.F.95133730655 Reg. n.7030 A.E. Salerno-03/08/2011)
Forum nazionale “Salviamo il Paesaggio”
Movimento Nazionale “STOP al consumo di suolo”
I contadini, i pastori, i proprietari di fondi o di aziende agricole e di allevamento nella zona di Caldarosa:
Motta Giuseppe-proprietario fondo-Localita’ San Giacomo- Laurenzana(Pz)
Sarli Carmela-proprietario fondo-Via Rosolino Pilo n.33-Laurenzana(Pz)
Pavese Rocco Carmelo Pompeo-Azienda agricola e di allevamento-Via Rosolino Pilo n.68-Laurenzana(Pz)
Imundo Maria- proprietario fondo-Via Borgo San Culotti n.2- Laurenzana(Pz)
Beneventi Giuseppe-proprietario fondo-Ponte Vecchio n.20- Laurenzana(Pz)
Biancone Antonio-proprietario fondo- Via Umberto I- Laurenzana(Pz)
BianconeCarmine-proprietario fondo- VIA Umbero I- Laurenzana(Pz)
Pavese Luigi-Azienda agricola e di allevamento- Corso Cavour- Laurenzana(Pz)
Pavese Carmelo Antonio-Azienda agrcola e di allevamento- Via Rosolino Pilo- Laurenzana(Pz)
Biancone Mariella- proprietaria fondo-Via Borgo Vecchio- Laurenzana(Pz)
Martoccia Carmelo Azienda agricola – Corso Cavour- Laurenzana(Pz)
Martoccia Michele-Azienda agricola- Corso Cavour- Laurenzana(Pz)
Pavese Giovanna-Azienda agricola e di allevamento-Localita’ Palazzo- Laurenzana(Pz)
Pavese Michele-Azienda agricola e di allevamento- Localita’ Acqua Lariccia- Laurenzana(Pz)
Trivigno Serafina-proprietaria fondo – Località Acqua Lariccia- Laurenzana(Pz)
Beneventi Serafina-proprietaria fondo- Contrada Casaraturo- Laurenzana(Pz)
Nigro Rocchina-proprietaria fondo- Via Umberto I Laurenzana(Pz)
Rocco Di Tommaso- veterinario-Calvello(Pz)
Postiglione Anna Amelia, Perilli Giuseppe Francesco, Perilli Raffaele, Perilli Serafina Concetta, Perilli Michele Antonio, Mazzarella Antonio, Parente Carmela, D’alessandro Rachele, Rocco De Trana, Giovanni De Trana, Pino Carmine, Francesca A. Gioscia, Postiglione Grazia, Tito Nicola, Zuardi Anna Rosa, Vitacca Rocco, Guerrieri Antonio, Luigi Galgano, Maria Rosaria Postiglione, proprietari di fondi o di aziende agricole e o di allevamento, residenti a Calvello(PZ)
Donato Cancellara – Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura-Università degli Studi di Napoli “Federico II”
Maurizio Tritto-Associazione Intecomunale Lucania
Paolo Palumbo-Associazione A.Mi.C.A.
Domenico Gattuso – Pianificazione Trasporti-Università degli Studi di Reggio Calabria.
CIUFER Sandro Giuliani – Giovanni Lamagna
La Rete Civica di Napoli
Teresa Liguori- Italia Nostra
Vitantonio Iacoviello- Italia Nostra
Domenico Nicoletti-Osservatorio Europeo del Paesaggio di Arco Latino. Gestione aree protette – Universita’ degli Studi di Salerno
Vito Trotta – Presidi regionali Slow Food Campania e Basilicata
Condotte SlowFood – Basilicata
Luigi Boitani-Dipartimento di Biologia e Biotecnologia-Universita’ degli Studi di Roma”La Sapienza” Comitato “Diritto alla salute”
Francesco Spada-Dipartimento di Biologia Ambientale- Università degli Studi di Roma-Orto Botanico di Roma
O.L.A. Organizzazione Lucana Ambientalista
Comitato”No Crescent”Salerno
Raffaella De Leo – Italia Nostra
No all’Italia petrolizzata
Grazia Francescato – Coordinamento nazionale S.E.L.
Alberto Cardone – Noi Dem- Salerno
Terry Paternoster-Associazione di Promozione Sociale per la Ricerca
Collettivo INTERNOENKI-RomaTeatro Bi.pop-Roma
Enzo Vinicio Alliegro – Dipartimento Scienze Sociali – Universita’ degli Studi di Napoli”Federico II”Libera associazione Hop Frog-Salerno
Marcello Travaglini – LIBERA BASILICATA
Anna Maria Palermo – LIBERA BASILICATA
Onofrio Infantile – Coordinamento ACQUA PUBBLICA-Campania
Associazione politico-culturale LABORATORIO PER VIGGIANO
WWF BASILICATA
Gianfranco Atella-Coordinamento ACQUA PUBBLICA
BasilicataONDA ROSA – Libera associazione delle mamme e delle donne abitanti intorno al Centro Oli di Viggiano
Marco Boschini Associazione Comuni Virtuosi

20 commenti

  1. ….risparmio energetico ,efficientamento energetico di tutti gli immobili,bioedilizia ,zero nuovo cemento,energie rinnovabili su piccola scala realmente alla portata dei singoli cittadini,elimininazione dalla bolletta energetica dei finanziamenti alle energie da fonti fossili, educazione permanente degli Amministratori e dei cittadini a consumi sostenibili ,a km e a rifiuti zero, e responsabili da incentivare ovunque in tutti i luoghi pubblici e di lavoro.Moratoria di tutte le attivià estrattive e produttive inquinanti in attesa di un serio screening nazionale sulla salute dei cittadini relativamente alle correlazioni fra patologie ed inquinamento. La spesa sanitaria sarebbe sicuramente notevolmente ridotta se si prevenisse invece di tentare di curare mali quando magari è gia’ troppo tardi!COSE OVVIE? E ALLORA PERCHE’ NON SI FANNO E SUBITO?INTANTO IL TEMPO DI MATURARE UNA VISIONE PIU’ LUNGIMIRANTE ,ALMENO SUL MEDIO -LUNGO TERMINE ,DI UN PIANO ENERGETICO NAZIONALE COMPATIBILE CON LA SALUTE DEI TERRITORI E DELLA GENTE CHE LI ABITA,PORTEREBBE FORSE CONSIGLI PIU SAGGI AI NOSTRI GOVERNANTI FRETTOLOSI E CON GLI OCCHI ED IL CUORE SEMPRE PIU’ A FORMA DI TRIVELLE ED IMPASTATI DI CEMENTO!

  2. Domenica prossima sarò nella Val D’Agri per fare una ricognizione sulla questione Caldarosa,incontrerò gli amici dell’area per concordare un’azione comune e condivisa.
    Slow Food sarà al vostro fianco.
    Paride Leone Fiduciario Slow Food Condotta del Vulture

    1. GRAZIE A SLOW FOOD! ED IN PARTICOLARE GRAZIE AGLI EROICI SLOW FOOD DELLA CONDOTTA DEL VULTURE CHE HANNO CONTRIBUITO, IN MANIERA DETEMINANTE,A SALVARE IL BUON AGLIANICO DALLE TRIVELLE.LA VOSTRA AZIONE CAPILLARE IN DIFESA DEL BUON CIBO E DEL BUON VINO, ESPRESSIONI DI UN SANO TERRITORIO, E’ FONDAMENTALE E PREZIOSA PER LA CONSERVAZIONE DELLE BIODIVERSITA’, DI UNA BUONA AGRICOLTURA E DI UNA GENUINA PASTORIZIA CHE DIALOGHINO CON LA TERRA, LA RISPETTINO E NON LA DISTRUGGANO MAI! IL LATTE DELLE MUCCHE DI CALDAROSA CONSENTE LA PRODUZIONE DI FORMAGGI DAVVERO SQUISITI CHE PORTANO IL PROFUMO DEI PRATI E DEI FIORI E DELLE SORGENTI.SONO QUESTI SAPORI E SAPERI DA TRAMANDARE !MA EVIDENTEMENTE ALLA GUIDI QUESTO NON INTERESSA VISTO CHE OGGI POMERIGGIO,IN SENATO ,HA COMUNICATO LA SUA DECISIONE DI RADDOPPIARE LE TRIVELLAZIONI PER CONSENTIRE LO “SVILUPPO” DELLA REGIONE BASILICATA.LO SVILUPPO DELLA POVERTA’COME CI DIMOSTRANO I RISULTATI ED I DATI DI ANNI DI PERFORAZIONI CONTINUE! UN’IDEA PERVERSA E SADICA DI SVILUPPO CHE HA BISOGNO DI DISTRUZIONE E DI MORTI PER CONCRETIZZARSI!MA SI SA,IL SONNO DELLA RAGIONE E LA BULIMIA DEL POTERE GENERANO MOSTRI!SPERO ANCORA CHE VOGLIANO SERIAMENTE RIPENSARCI ,RIFLETTERE PRIMA DELL’IRREPARABILE!

  3. La febbre dell’energia da vendere ai Paesi dell’Est/asiatico (più che il bisogno di nuova energia per lo sviluppo economico ed industriale del Nostro Paese!) che sta dietro la politica di sviluppo economico/produttivo che persegue anche il nuovo Governo Italiano deve preoccuparci (e non poco!) non solo per tutela dell’equilibrio climatico ed ambientale della terra (l’effetto serra continua in modo preoccupante e, perciò, il rischio di sempre nuovi scioglimenti di ghiacciai artici dobbiamo tenerlo sempre presente!) ma soprattutto per l’aumento dei rischi sismici ed idrogeologici e per la salute umana, vegetale ed animali che provocano incenerimenti di rifiuti (anche tossici, … se non prevalentemente tossici!), trivellazioni petrolifere dentro i vulcani, in zone marine e nelle vicinanze stesse di nuovi vulcani marini, nelle zone prevalentemente amene e a vocazione agricola e colture tipiche e biologiche come la Val D’Agri rappresenta uno schiaffo all’umanità. E’ questa cultura che dobbiamo battere se vogliamo salvare il nostro Paese e l’umanità intera da grandi catastrofi naturali. E’ una cultura che, purtroppo, ha corroso anche le menti dei settori della cultura e dell’arte, del Mondo del lavoro e della precarietà. Su questa cultura fanno leva Governo Italiano ed altre Istituzioni complici e corrotte e settori della finanza speculativa e dell’industria per far passare i loro progetti criminosi. Ritornare alla memoria dei luoghi, del paesaggio, delle vecchie tradizioni socio/lavorative e di vita, alla contemplazione della bellezza del Creato e ciò che, a mio avviso,potrebbe costituire l’ancora di salvataggio dell’intera umanità.Onofrio Infantile Mercoledì 18 giugno 2014

    1. CARO ONOFRIO,PAROLE SANTE LE TUE!OCCORRE UN SANO CAPOVOLGIMENTO DEL SISTEMA VALORIALE CHE PORTI L’ESSERE UMANO AL PRIMO POSTO, AL CENTRO
      DELLE SCELTE POLITICHE ED ECONOMICHE NAZIONALI ,EUROPEE E MONDIALI !PRIMA LE PERSONE CON I LORO BISOGNI,I LORO DIRITTI ,IN PRIMIS QUELLI ALLA VITA E ALLA SALUTE. LA DIGNITA’DI UN POPOLO NON E’ IN VENDITA ! LE MISERIE DELLE ROYALTIES, CHE PORTANO SOLO CLIENTELISMO E POVERTA’,L’ELEMOSINA DEL BUONO BENZINA E DI ALTRE FORME DI ASSISTENZIALISMO BECERO SONO UN’OFFESA ALL’INTELLIGENZA E ALLE RAGIONI PROFONDE DELLA DEMOCRAZIA!LA VERA RICCHEZZA SONNO LE BIODIVERSITA’ E TUTTA L’ECONOMIA PRODUTTIVA LEGATA AD UN REALE ARMONICO RAPPORTO FRA UOMO E NATURA!

    1. GRAZIE AI NO TRIV E A TUTTI I FIRMATARI!SPERIAMO CHE ALTRI SOGGETTI INTERPELLATI, ANCHE SIGNIFICATIVI PERSONAGGI DELLA CULTURA ECOLOGISTA ED IMPEGNATA, DECIDANO INFINE DI ESPRIMERE PUBBLICAMENTE LA PROPRIA ADESIONE A QUESTO APPELLO -PROPOSTA CHE, PUR NEL RISPETTO DELLE SPECIFICITA’DI CIASCUN GRUPPO O INDIVIDUO,CERCA SOLO DI SINTETIZZARE LE ISTANZE DI TUTTI IN UN’OTTICA DI SOLIDALE CONTRATTAZIONE CHE CI RENDA PIU’ FORTI NEI CONFRONTI DELLE CONTROPARTI ISITUZIONALI. PURTROPPO ,LE ISTITUZIONI ,NON SOLO SONO DIVENTATE VERE E PROPRIE CONTROPARTI, MA SI SOTTRAGGONO SISTEMATICAMENTE AD OGNI FORMA DI DIALOGO CONCRETO E DEMOCRATICO CON I CITTADINI.
      NESSUNA DELLE ISTITUZIONI INTERPELLATE HA ANCORA RISPOSTO !
      MA.. SONO TRASCORSI SOLO 11 GIORNI DALL’INVIO DELL’APPELLO!

  4. Accetto di firmare questa giusta e sacrosanta petizione, non sono proprietario di poderi o allevamenti ma sono proprietario come tutti di aria da respirare.
    Grazie

    1. GRAZIE GIUSEPPE!DIFENDIAMO INSIEME I NOSTRI BENI COMUNI FONDAMENTALI:L’ARIA E L’ACQUA!PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!FIRMA ANCHE LA PETIZIONE “CANTICO DELLE CREATURE” SU CHANGE ORG. PER SALVARE CALDAROSA MA NON SOLO COME TU VEDI! SCRIVIMI PURE E, QUANTO AI PROPRIETARI CHE HANNO FIRMATO QUESTO APPELLO ,HANNO SPECIFICATO LA LORO CONDIZIONE PER RIBADIRE CHE SI TRATTA DELLA TUTELA DI BIODIVERSITA’ MA ANCHE DI ZONE AGRICOLE E DI ALLEVAMENTO DOVE SI LAVORA E SI VIVE DA GENERAZIONI!

  5. Occorre procedere con i proverbiali piedi di piombo: da Ingegnere e da Medico Chirurgo quale, seppure indegnamente, sono, non sono insensibile né alle necessità di ricerca di fonti energetiche, né alle esigenze della salute dell’Uomo, che mi sono impegnato con solenne giuramento a tutelare. Le trivellazioni sono possibili, ma debbono essere condotte con la massima circospezione e, nel caso in cui risulti confermata la presenza di giacimenti effettivamente sfruttabili, il tutto dovrà essere condotto in maniera tale da non contaminare l’ambiente con emissioni nocive, il che più costoso di un’estrazione scriteriata, ma comunque possibile. Purtroppo, la trasformazione dell’Ente Nazionale per gli Idrocarburi in Società per Azioni non ha aiutato: occorre ritornare alla rigorosa esclusione dell’interesse privato dal settore dei servizi essenziali ad alta rilevanza sociale, fra cui rientra, ovviamente, anche l’energia.
    Circa il fotovoltaico, a modestissimo parere di chi scrive, è da condannare la trasformazione di aree agricole in campi fotovoltaici, mentre dovrebbe essere promossa la collocazione dei pannelli sui tetti, rendendola obbligatoria su quelli di nuova costruzione; quanto all’eolico, le pale hanno una certa eleganza e possono tranquillamente assurgere a versione moderna dei mulini a vento, tipici della Grecia, della Spagna o dei Paesi Bassi.

  6. “La capra inquieta al mattino,
    la capra bizantina singhiozza
    prigioniera nella grotta,
    rimpiange i bei dirupi.
    All’alba l’hanno segnata
    per essere sacrificata.”
    ANCHE NOI,PRIGIONIERI COME LA CAPRA DEL POETA LUCANO LEONARDO SINISGALLI, RIMPIANGIAMO I BEI DIRUPI DI UN TEMPO CHE FU!
    INTANTO, SUL PALCO DELLA FESTA DEL PRIMO MAGGIO 2014 ,A PIAZZA SAN GIOVANNI,TRONEGGIA,ACUTO SPONSOR DEL CONCERTO DEI LAVORATORI, IL CANE A SEI ZAMPE,IL NOSTRO CARNEFICE ! IMMAGINE RASSICURANTE- RACCAPRICCIANTE CHE SCIVOLA VIA NELL’INDIFFERENZA DEI PRESENTI TROPPO IMPEGNATI A CANTARE CANZONI “IMPEGNATE”!

  7. “Le perforazioni petrolifere (quelle esplorative così come quelle di produzione e di reiniezione di fluidi di scarto) attraversano sicuramente diversi acquiferi sovrapposti, quelli più superficiali dei quali alimentano pozzi idropotabili, mentre quelli più profondi sono gli stessi che alimentano le sorgenti; è probabile che interessino anche alcune faglie attive sismogenetiche. In Alta Val d’Agri alcuni pozzi petroliferi sono ubicati nell’area di ricarica degli acquiferi, ovvero un’area ad elevatissima vulnerabilità all’inquinamento: come ad esempio il pozzo Alli 2 che attraversa l’area di ricarica dell’acquifero che alimenta la sorgente Peschiera di Pedale, una sorgente perenne di acqua potabile, captata, con portata media di 46 l/sec.”
    MA L’ACQUA NON E’UN BENE DI TUTTI I CITTADINI, ESSENZIALE ALLA VITA,INSOSTITUIBILE? ED I TERREMOTI DOBBIAMO PROPRIO PROVOCARLI A TUTTI COSTI? E ALLORA????????????DI CHE PARLANO LA GUIDI E PITTELLA ?????? DI SOLDI E DI MORTE?

  8. Inceneritore Fenice di Melfi: I tumori sono possibili anche fra 30 anni
    Parla il dottor Ferdinando Laghi: `Dai dati in nostro possesso, è indiscutibile che Fenice ha immesso nell`ambiente sostanze che provocano il cancro nell`uomo`. Indispensabile la bonifica. I metalli immessi nella falda acquifera (nichel, cadmio, cromo) sono pericolosi.”
    Nonostante la netta opposizione dei movimenti ambientalisti, che ne avevano chiesto ancora una volta la chiusura, la Giunta regionale ha approvato l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativa alla Piattaforma per il trattamento di rifiuti mediante termovalorizzazione con recupero di energia denominata “ITM – impianto di Termovalorizzazione di Melfi”. FOLLIA PURA IN UNA ” NORMALE” PRASSI AMMINISTRATIVA?

  9. Inceneritore Fenice di Melfi: I tumori sono possibili anche fra 30 anni
    Parla il dottor Ferdinando Laghi: `Dai dati in nostro possesso, è indiscutibile che Fenice ha immesso nell`ambiente sostanze che provocano il cancro nell`uomo`. Indispensabile la bonifica. I metalli immessi nella falda acquifera (nichel, cadmio, cromo) sono pericolosi.”
    Nonostante la netta opposizione dei movimenti ambientalisti, che ne avevano chiesto ancora una volta la chiusura, la Giunta regionale ha approvato l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativa alla Piattaforma per il trattamento di rifiuti mediante termovalorizzazione con recupero di energia denominata “ITM – impianto di Termovalorizzazione di Melfi”. FOLLIA PURA IN UNA ” NORMALE” PRASSI AMMINISTRATIVA!

  10. La dottoressa Gentilini (ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente) ci ricorda: …“in Italia i tumori aumentano del 3,2% all’anno nei primi dodici mesi di vita, la morte è trasmessa ai neonati dal corpo delle loro madri. L’avvelenamento dell’aria e dell’acqua è stato tollerato come se morire di tumore fosse la cosa più naturale del mondo, ma ora la musica deve cambiare”…

    Troppe donne, oggi, “partoriscono la morte” e l’Italia ha raggiunto il triste record mondiale dei tumori dell’infanzia, con tasso doppio di quelli neonatali, rispetto alla media UE (fonte OMS), mentre l’aspettativa di vita sana si è ridotta nel nostro paese di oltre 10 anni dal 2004 ad oggi (fonte Eurostat).
    LA MUSICA DEVE CAMBIARE!SE NON ORA QUANDO?????????

  11. il comitato no crescent di Salerno aderisce alla campagna in difesa di Caldarosa, l’oro nero e l’oro grigio della speculazione stanno divorando il nostro paese

    1. GRAZIE AL COMITATO NO CRESCENT CHE DA ANNI SOSTIENE UNA DURISSIMA BATTAGLIA CONTRO IL CEMENTO ILLEGALE CHE DETURPA E DIVORA LE NOSTRE COSTE ED IL NOSTRO MARE!

  12. SPERIAMO, NONOSTANTE TUTTO ANCORA TACCIA IN TAL SENSO,CHE LE AUTORITA’INTERPELLATE, ATTUANDO UN ESTREMO “RAVVEDIMENTO OPEROSO”,POSSANO RITROVARE UN MINIMUM DI CREDIBILITA’DEMOCRATICA NEL RITENERE QUANTOMENO DOVEROSO RISPONDERE E CONFRONTARSI ,CONCRETAMENTE,CON QUESTA PROPOSITIVA RIVENDICAZIONE DI UN PAESE PIU’GIUSTO E SOSTENIBILE PER TUTTI.
    SE SIAMO CITTADINI E NON ANCORA SUDDITI…..QUESTA RISPOSTA DOVREBBE CMQ.ARRIVARE!
    “L’ITALIA E’UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO….”Vale la pena ricordarlo!

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