Milano capitale dell’invenduto, ma perché interessa ancora aprire cantieri?

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L’ennesima conferma arriva dai numeri del rapporto Nomisma: a Milano e provincia è immenso il patrimonio invenduto e abbandonato. Eppure si continua a costruire edifici nuovi. Perché succede questo? Cosa si sta facendo per invertire l’assurda tendenza?

Patrimonio sempre più sfitto

A Milano è invenduta la metà di case e negozi, ma si costruisce ancora. Questo emerge dal rapporto di Nomisma : il rapporto dice chiaramente che il 51% delle abitazioni che sono in vendita non trovano compratori per più di un anno. E il 36% degli appartamenti che cercano un affittuario rimane vuote per oltre sei mesi. Aumentano quindi i tempi di vendita e di locazione: una tendenza che si conferma ormai da qualche tempo e che caratterizza tutta la Provincia.

A Milano sono stati censiti ben 160 immobili privati sfitti, anche di grandi dimensioni – si evidenzia nel servizio del TG3 Lombardia di venerdì 27 giugno – tantissimi metri quadri recuperabili, anche senza considerare la famosa torre Galfa perché già interessata da un progetto di riqualificazione.

Cosa fare a riguardo? Il Comune ci sta provando. L’Assessore De Cesaris ha spiegato la norma inserita nel nuovo regolamento edilizio relativa al recupero degli immobili abbandonati di proprietà privata per funzione sociale.

Nonostante le compravendite dimezzate però, si contano più di 1.200 nuove iniziative immobiliari, quasi la metà nel comune di Milano. Abbiamo già sottolineato più di un anno fa il considerevole patrimonio di negozi e uffici vuoti (1,5 milioni di mq tra Milano e hinterland, pari a 50 Pirelloni completamente vuoti). Anche in quei giorni però non si verificava nessun ripensamento sulle nuove costruzioni che registravano ancora un costante aumento.

Gli esperti lo sostengono da tempo eppure il concetto sembra non essere da tutti condiviso ed attuato: riqualificare l’esistente rimane ancora, purtroppo, un’alternativa non privilegiata. Sono pochi gli esempi in cui si lavora, anche con la semplificazione delle regole, per favorire il recupero e la trasformazione ridando valore ad esempio ai tanti edifici che un tempo contenevano uffici.

Costruzione o distruzione di ambiente e legalità?

Perché costruire ancora? A chi conviene aprire cantieri, con il rischio di abbandonarli ed in più con l’alta probabilità che il costruito rimanga invenduto?

Ai comuni non conviene di certo: rendere edificabile un’area in precedenza agricola può portare sì a più introiti, ma se non si concretizza la realizzazione la differenza pagata dal privato per l’edificabilità sarà richiesta indietro. Se i cantieri invece rimangono incompiuti ed abbandonati i problemi aumentano così come la percezione di degrado non certo positiva per l’Amministrazione.

C’è un’ulteriore e grave problema: tante inchieste giudiziarie hanno rivelato che nei cantieri sono purtroppo perpetrati reati ambientali, come lo smaltimento abusivo di rifiuti. Oltre a questo, come succede in occasione delle grandi opere ma anche in tanti altri cantieri, è comunque forte il rischio che questi si trasformino in vere e proprie occasioni per la criminalità organizzata e l’impiego di denaro sporco.

Una situazione che annulla qualunque preoccupazione sia sull’abbandono dei lavori che sulla mancata vendita dell’immobile anche se finito.

Perché quindi continuare ad alimentare queste occasioni? Più che di opportunità di rilancio, il rischio è quello della moltiplicazione di vere e proprie opere di distruzione dell’ambiente e della legalità.

Luca D’Achille

3 commenti

  1. Pensate un po al nero ….in mano alla mafia ed ai collusi politici e trafficoni!!!! Per pulire quel denaro pagano fino all’80 per cento …ed ecco che fino af ora hanno scelto di …costruire! !! Troppo semplice ??? O no ???

  2. putroppo si è scelto di voler progredire nell’involuzione sociale e si punta sempre e comunque su nuove costruzioni… è un’ottusità diffusa, poco si può fare..
    passate, se potete, dalla tangenziale est in questi giorni “caldi” e scoprirete che la zona più fresca all’imbrunire è la landa deserta di Santa Giulia… prega per noi, fai che non finisciamo mai lo scempio immobiliare di rogoredo!

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