1 milione di firme europee valide per salvare api e agricoltori

Un passo storico per fermare la guerra contro la natura.

La Commissione ha validato le firme raccolte con l’Iniziativa dei cittadini europei «Salviamo api e agricoltori» che chiede impegni concreti all’Europa per ridurre i pesticidi.
L’Iniziativa dei Cittadini europei (Ice) Salviamo api e agricoltori ha superato il traguardo del milione di firme valide, a seguito dell’accettazione dei certificati di 27 Stati membri dell’Ue.

L’Iniziativa dei Cittadini europei (Ice) Salviamo api e agricoltori ha superato il traguardo del milione di firme valide, a seguito dell’accettazione dei certificati di 27 Stati membri dell’Ue.

Un successo che dimostra la chiara volontà dei cittadini europei di ridurre l’uso di pesticidi. Il milione di cittadine e cittadini che hanno sottoscritto e firmato l’Iniziativa chiede l’eliminazione graduale dei pesticidi sintetici e il ripristino della natura nelle aree agricole. Come passo successivo, gli organizzatori saranno invitati a intervenire presso la Commissione e, entro tre mesi, si terrà un’audizione al Parlamento europeo per un confronto con i deputati sulle richieste dell’Ice.

L’iniziativa europea per la salvaguardia delle api e degli agricoltori chiede:

  • Eliminazione graduale dell’80% dell’uso di pesticidi sintetici entro il 2030 e del 100% entro il 2035
  • Ripristino della biodiversità sui terreni agricoli
  • Sostegno finanziario agli agricoltori per la transizione verso pratiche agroecologiche

Martin Dermine, il principale portavoce della Ice e direttore esecutivo di PAN Europe ha dichiarato:

«Questa è la settima iniziativa europea di successo e già la seconda contro i pesticidi. È un forte segnale democratico per l’Ue e per i decisori nazionali che devono prendere atto della volontà dei cittadini e allontanarsi dai pesticidi tossici. Gli agricoltori e la scienza hanno dimostrato che l’agroecologia può nutrire il mondo senza sostanze chimiche. È giunto il momento che i nostri politici smettano di ascoltare l’agroalimentare e inizino a lavorare per il futuro dei nostri figli».

Helmut Burtscher-Schaden, vice portavoce della Ice (GLOBAL 2000, Friends of the Earth Austria) ha aggiunto: «In molti paesi dell’Ue, i ministeri dell’agricoltura sembrano avere una fede malsana nell’agrobusiness o relazioni troppo strette. Pertanto, evitano cambiamenti che libererebbero il nostro sistema alimentare dalla dipendenza dalle sostanze chimiche. Raccogliere 1 milione di firme valide durante la pandemia di Covid è un segnale forte per una transizione verso l’agricoltura rispettosa del clima e delle api».

Questa notizia giunge proprio in occasione della giornata che la Coalizione CambiamoAgricoltura dedica alla riduzione dei pesticidi attraverso un convegno che è in corso a Roma e alla vigilia della campagna di sensibilizzazione sull’uso dei pesticidi. «La validazione di oltre un milione di firme supporta la nostra richiesta di adottare metodi produttivi in armonia con l’ambiente e subito. Il nostro invito al prossimo Esecutivo è di dare seguito a queste istanze e agire quanto prima sulla riduzione dell’uso di fitofarmaci in agricoltura. E invece l’Italia è al secondo posto per uso di pesticidi in Europa e per giunta in forte ritardo nell’attuazione della Direttiva UE pesticidi, 2009/128/EC, con il Piano di azione nazionale (Pan) sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari scaduto dal febbraio 2019 e un Piano Strategico Nazionale della Pac post 2022 inadeguato a raggiungere l’obiettivo della riduzione del 62% dell’uso dei pesticidi entro il 2030» esorta la Coalizione italiana.

Un passo storico: l’ambiente non è più nelle mani della lobby chimica

La determinata e chiara voce della società civile segna la fine di un’era in cui le decisioni in materia di ambiente a livello comunitario e nazionale erano dominate dai produttori di sostanze chimiche.

Dagli anni Sessanta, la Rivoluzione Verde ha spinto gli agricoltori a utilizzare semi brevettati, alte dosi di fertilizzanti artificiali e una quantità sempre crescente di pesticidi sintetici. Questi fattori rendono l’agricoltura intensiva completamente dipendente dai prodotti agrochimici e dai combustibili fossili.

Gli agricoltori fanno la gran parte del lavoro, ma sono i commercianti e l’industria così come i loro azionisti che raccolgono i profitti. Gli organizzatori dell’Iniziativa chiedono una svolta: gli agricoltori meritano un reddito adeguato con prezzi equi e un futuro sano per la loro azienda e la loro famiglia!

I prossimi passi, urgenti quanto necessari

Il modello di agricoltura chimica ha un prezzo elevato per la società. La biodiversità è al collasso, i suoli perdono fertilità, l’acqua è contaminata, gli agricoltori sono avvelenati e la nostra salute è a rischio dai residui di pesticidi nei nostri alimenti. Il nostro paesaggio è diventato tossico a causa delle monocolture industriali in espansione.

La contingenza che favorisce e richiede l’applicazione dei risultati della Ice

Attualmente, le istituzioni dell’Ue stanno discutendo una nuova legge sulla riduzione dei pesticidi che disciplinerà l’uso dei fitofarmaci per molti anni a venire. Il risultato avrà un impatto enorme sulla natura e sulla salute in Europa. Le lobby dei pesticidi temono un calo di reddito e i loro alleati stanno sollevando forti proteste in molti Paesi.

In onore di Rachel Carson: diciamo no alla Primavera Silenziosa

Sessant’anni fa, Rachel Carson pubblicò il suo famoso libro Primavera silenziosa. Ha dato al mondo un avvertimento importante: l’uso di pesticidi porterà a un mondo morto.

Pesticidi come il DDT sono stati vietati, ma abbiamo perso l’occasione di prendere «l’altra strada» che Carson descrive nell’ultimo capitolo del suo libro. Invece, i vecchi pesticidi sono stati sostituiti da nuovi, spesso ancora più tossici per gli insetti e l’ambiente rispetto al DDT. Ora siamo al livello degli erbicidi Peak, il mondo non ha mai usato una tale quantità di pesticidi.

Sessant’anni dopo possiamo chiaramente vedere la Primavera Silenziosa arrivare con un forte calo delle popolazioni di insetti e uccelli in molte aree. La voce forte dei cittadini dietro la nostra iniziativa dei cittadini europei è un omaggio al lavoro di Rachel Carson. Abbiamo urgente bisogno di un cambiamento di paradigma per fermare questa guerra contro la natura e il sistema della morte. Questo è ciò che chiede un milione di europei. Non vogliamo una Primavera Silenziosa. Vogliamo riportare la vita, i fiori e gli insetti nei campi.

Il futuro dell’agricoltura è lavorare con la natura, non distruggerla. Solo un’agricoltura rispettosa della natura garantisce sicurezza alimentare

Il futuro del nostro cibo dipende da terreni sani che nutrono piante sane e resistono alla siccità. Preservare la biodiversità è l’unica opzione per garantire una produzione alimentare a lungo termine. La scienza è chiara: l’uso continuato di fertilizzanti e pesticidi artificiali porterà a terreni morti e un collasso totale dell’impollinazione e della produzione alimentare. Il cammino verso una sicurezza alimentare duratura e un futuro per i nostri figli, nipoti e generazioni a venire è un mondo in cui viviamo in equilibrio con il nostro ambiente, senza avvelenarlo.

La raccolta delle firme

Negli 11 Paesi verde scuro, la soglia minima è stata superata e la maggior parte delle firme sono state raccolte. Su un totale di 1,18 milioni di firme raccolte, l’89% era valido. Alcuni Paesi richiedono l’indirizzo di registrazione e la data di nascita, altri chiedono il numero di identificazione corretto. Il numero ufficiale di firme convalidate è 1.054.973.

I risultati ufficiali si possono trovare sul sito della Commissione europea

Organizzatori

L’iniziativa dei cittadini europei è stata organizzata da Générations Futures (Francia), Global 2000 (Austria), Aurelia Stiftung, BUND e Umweltinstitut München (Germania), Romapsis (Romania) e dalle organizzazioni europee Beelife, Friends of the Earth Europe, Pesticide Action Network PAN Europe, Slow Food International e l’Associazione europea degli apicoltori professionisti. È stata sostenuto da oltre 200 organizzazioni di tutti i paesi dell’Ue, tra cui le organizzazioni Avaaz, Campact, Pollinis, SumOfUs e WeMove.

Le firme con i dati personali formalmente richiesti sono state raccolte in tutti gli Stati membri. Dieci paesi hanno raggiunto la soglia minima stabilita dall’Ue e, insieme al numero totale di firme valide, ne fanno una richiesta ufficiale all’ordine del giorno della Commissione europea e del Parlamento.

Tratto da: https://www.slowfood.it/comunicati-stampa/1-milione-di-firme-valide-per-salvare-api-e-agricoltori/