Il Comitato delle Regioni della UE e la sua commissione ambientale ENVE

Più del 70% della legislazione europea ha un impatto sul livello regionale e locale. Dunque si può ben comprendere perché, all’interno dell’UE, le Regioni si siano battute per ottenere un ruolo specifico negli affari europei.

Con il Trattato di Maastricht si è accettato di creare un apposito strumento comunitario rappresentativo delle autorità territoriali più vicine al cittadino ed è grazie a tale decisione che il Comitato delle Regioni (CoR) nasce ufficialmente nel 1994.

Il CoR è una assemblea di rappresentanti regionali e locali che fornisce il suo parere sulle legislazioni europee. Sebbene solo consultivo, tale Comitato di fatto facilita il processo di integrazione europea, colmando la distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti eletti localmente.

Il suo ruolo è via via aumentato con l’approvazione dei nuovi Trattati europei. Dal Trattato di Lisbona (2009), il CoR deve essere consultato lungo tutto il procedimento legislativo cui partecipano il Parlamento europeo e il Consiglio. Basandosi sui principi di sussidiarietà, vicinanza e partenariato, l’assemblea dei membri del CoR (353 dal 01/07/2013 con l’ingresso della Croazia) fa sì che i quattro livelli di governo – europeo, nazionale, regionale e locale – collaborino all’intero processo decisionale.

L’Italia ha 39 membri, tra titolari e supplenti, in rappresentanza delle autorità regionali e locali. Essi entrano ufficialmente in carica su nomina del Consiglio e per una durata di 5 anni.

L’assemblea del CoR si riunisce sei volte l’anno per discutere e accogliere opinioni, rapporti e risoluzioni. Praticamente il CoR esprime i suoi pareri su tutti i settori della vita europea: dalla coesione economica all’istruzione, dalla politica sociale alla salute, dall’occupazione ai trasporti, all’energia, … e naturalmente all’ambiente. I suoi membri sono organizzati in sei commissioni a carattere tematico: Commissione Politica di coesione territoriale; Commissione Politica economica e sociale; Commissione Istruzione, gioventù e cultura; Commissione Cittadinanza, governance, affari istituzionali ed esterni; Commissione Risorse naturali; e Commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia (chiamata ENVE). Quest’ultima è composta da 107 membri, di cui sette italiani. Ogni commissione tematica prepara le analisi da sottoporre all’approvazione nelle assemblee plenarie ed è sostenuta da un segretariato specifico, formato da un numero limitato di funzionari dell’amministrazione.

Il CoR, attraverso l’ENVE, segue molto da vicino le politiche relative al suolo. Il suo ultimà parere sulla strategia tematica relativa alla protezione del suolo è del 29/30 novembre 2013. Ma si era già espresso nel 2002 e nel 2006. La posizione del CoR è chiara: sostiene la strategia tematica sul suolo proposta dalla Commissione Europea nel 2006, ma sottolinea la necessità di un’adeguata flessibilità per poterla adattare alle differenti realtà nazionali e regionali. Secondo il CoR, la proposta di direttiva non tiene abbastanza conto della sussidiarietà e della proporzionalità delle questioni relative ai suoli europei.

L’argomento per il quale alcuni Stati Membri dell’Unione hanno bloccato l’approvazione legislativa a livello del Consiglio è la sussidiarietà (nda: Sussidiarietà è il principio per cui: 1- all’interno dell’UE, le decisioni devono essere prese al livello più vicino ai cittadini; 2- l’UE non può intervenire se l’azione contemplata è più efficace se intrapresa a livello nazionale, regionale o locale; 3- in base al Trattato di Lisbona, il Comitato delle Regioni ha il diritto di adire la Corte di giustizia europea se la sussidiarietà non è rispettata.)

Alcuni Stati hanno leggi avanzate sulla conservazione dei suoli, altri hanno schemi legislativi più deboli o addirittura inesistenti. Per questo il CoR sostiene la necessità di trovare il giusto equilibrio tra l’azione a livello europeo e quella locale, al fine di evitare inutili oneri amministrativi aggiuntivi e costi sproporzionati.

Quindi per il CoR è fondamentale avere per tutta l’Unione Europea una base comune con principi condivisi attraverso un quadro generale cui tutti gli Stati Membri devono aderire per comprendere dove e quando intervenire. Ma è anche essenziale che l’attuazione della politica ed un maggior controllo sui suoli avvenga principalmente a livello delle autorità locali e regionali, che avranno la responsabilità di risolvere ogni carenza individuata o segnalata.

In sintesi il CoR:

  1. sostiene la proposta di direttiva della Commissione Europea sulla conservazione e protezione dei suoli europei per le generazioni future;
  2. sottolinea l’importanza dell’armonizzazione delle legislazioni dei singoli Stati con quelle identificate a livello europeo;
  3. demanda alla Commissione Europea il ruolo di sostegno e controllo di tale armonizzazione;
  4. iv) chiede di stabilire un legame diretto tra le autorità locali e la Commissione Europea al fine di contribuire alla Strategia europea sui suoli sostenendo ad esempio lo sviluppo di codici locali nelle pratiche di protezione del suoli.